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Riecco Charlie tra lacrime e risate: "Disegnato Maometto ho pianto"

L'islam minaccia altre stragi. Ma il settimanale satirico francese torna in edicola: ecco le pagine più attese

Riecco Charlie tra lacrime e risate: "Disegnato Maometto ho pianto"

La tristezza è facile perchè è una resa: nessuna causa è persa finchè ci sarà un folle a combattere per lei. Luz il sopravvissuto, Luz l'anima di Charlie, mostra in conferenza stampa la copertina del nuovo numero, il 1178, e non sa più nemmeno lui se piangere o se ridere. «Maometto è il mio personaggio, un personaggio che ci ha permesso di essere trattati come grandi cavalieri bianchi della libertà di stampa; ma anche da pericolosi, irresponsabili, provocatori. Ho disegnato Maometto e poi ho scritto Io sono Charlie.

Ho disegnato Maometto che piange e ho scritto: Tutto è perdonato . Poi ho pianto io...». Il nostro Maometto è simpatico, dice ancora Luz, ma non è piaciuto alla «Dar el Iftaa» del Cairo, che ha emesso una fatwa contro il settimanale e men che meno al predicatore integralista britannico Anjem Choudary, fondatore della rete al-Muhajiroun, messa al bando come organizzazione terroristica dal governo inglese «è un atto di guerra che avrà ripercussioni: sono sicuro che ci sarà qualcuno da qualche parte che si farà giustizia con le proprie mani, è inevitabile». Avvisato anche un altro settimanale satirico Le Canard Enchainè : «Adesso tocca a voi» il messaggio minatorio arrivato il giorno dopo la strage. Il presidente del Consiglio francese per il culto musulmano, Dalil Boubakeur, invita invece «la comunità musulmana ad evitare reazioni emotive nel rispetto della libertà di opinione».

Luz la vede a modo suo, come sempre del resto: «Non è la copertina che il mondo voleva e non è quella che volevano i terroristi, stronzi che non hanno humour». Tre milioni di copie tradotte in 16 copie per una copertina che non voleva nessuno pesano. Si sono abbonati anche Arnold Schwarzenegger e George Clooney. Charlie ora è un simbolo, un'icona, una griffe e c'è sempre chi se ne approfitta. Più di cinquanta richieste di registrazione del logo «Je suis Charlie» , oltre ai domini internet jesuischarlie.fr , jesuischarlie.com e jesuischarlie.org . T-shirt, adesivi, spille sono già in vendita su siti e piattaforme internet. Ebay e Amazon, si sono impegnati a versare i proventi al settimanale, altri hanno ritirato i prodotti dalle loro boutique on-line. E c'è anche un app gratuita sul negozio digitale di Apple, 90mila adesione in un attimo. «I terroristi vogliono l'odio tra la gente e anche tra chi credono di difendere - chiude Luz con un sorriso - E quindi sì, sono Charlie, sono poliziotto, sono musulmano e sono anche ateo».

Perchè alla fine le persone non sono ciò che dicono ma ciò che fanno.

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