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Rifiuti, la Raggi stupisce «Mai stati in emergenza» E c'è la grana stipendio

Il sindaco nega l'allarme. Polemica sul capo di gabinetto: pagata quasi 200mila euro

Pier Francesco Borgia

Roma Sarà un autunno caldo. Un autunno da vivere in perenne stato d'allerta. Però - promette la prima cittadina di Roma - non ci sarà il tanto temuto «settembre nero» dei trasporti. Insomma le emergenze non ci sono. Né sul versante trasporti né tanto meno su quello dei rifiuti, visto che ancora ieri mattina entrando a Palazzo Senatorio la Raggi sentenziava serena: «L'emergenza rifiuti non c'è mai stata, abbiamo avuto soltanto un periodo un po' critico». Con buona pace degli slogan strillati in campagna elettorale.

Eppure, a proposito di criticità, il direttore generale di Atac, era addirittura andato in tv nei giorni scorsi minacciando le dimissioni se entro breve non fossero arrivati i soldi necessari a rimettere a posto la metro A. Ed eccoli spuntare fuori proprio nell'ultima riunione di giunta prima di Ferragosto. I 18 milioni di euro necessari sono stati stanziati ieri mattina con una delibera. A tirar fuori l'asso dal cilindro ci ha pensato l'assessore al Bilancio Marcello Minenna. «La somma - ha spiegato - è stata reperita grazie all'operazione di pulizia del bilancio che avevo annunciato durante l'assestamento di luglio». «La metro A - ha aggiunto - sarà così più efficiente e in grado di meglio rispondere alle esigenze dei cittadini, derivanti anche dalla riapertura delle scuole. Un risultato che conferma la mia fiducia al dg di Atac, Rettighieri».

Di fiducia da parte della sindaca e dell'assessore al Bilancio ne incassa tanta pure il nuovo capo di gabinetto Carla Raineri, ex togata della Corte d'Appello di Milano. La Raineri sarà il braccio operativo della Raggi per la ragguardevole cifra di 193mila euro lordi l'anno. Un compenso che fa insorgere le opposizioni che vedono in questo emolumento il simbolo dello scarto dalla regola aurea del basso profilo istituzionale e della morigeratezza grillina. All'opposizione del Pd sembra proprio un assist irresistibile. Non si può proprio evitare di gridare allo scandalo. In effetti i numeri sembrano dare ragione al consigliere capitolino Marco Palumbo (Pd) che fa notare come lo stipendio della Raineri sia il più alto delle ultime consiliature. Persino più alto di quello ottenuto da Maurizio Basile, il primo dei capi di gabinetto che si sono avvicendati nel sostegno operativo al sindaco Gianni Alemanno. E di sicuro è più del doppio di quanto hanno preso gli ultimi due capi di gabinetto di sindaci eletti: Luigi Fucito (per Ignazio Marino) e Sergio Basile (per Alemanno).

Insomma la poltrona del capo di gabinetto del sindaco di Roma (che all'epoca rutelliana fu pure di Roberto Giachetti) continua a far discutere. E resta uno dei nodi più difficili da sciogliere per la nuova giunta guidata dalla Raggi.

Dal giorno del suo insediamento a oggi la sindaca ha dovuto fare marcia indietro tre volte. La prima quando aveva indicato in Daniele Frongia il suo capo staff. Divenuto poi quest'ultimo vicesindaco, la patata bollente è passata nelle mani del magistrato della Corte dei Conti Daniela Morgante e poi ancora in quelle del vicecapo di gabinetto (in pectore) Raffaele Marra.

Tutti nomi sonoramente bocciati: chi per incompatibilità con le rigide maglie della legge Severino (Frongia); chi per aver in passato ricoperto ruoli analoghi con amministrazioni di altro colore politico (Marra).

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