Politica

Riforma della giustizia? No grazie.

Dopo i tanti annunci finalmente si apre il capitolo giustizia. Il Governo Renzi a detta del Ministro Orlando intende nell’arco di due mesi chiudere la discussione attorno al tema per arrivare in autunno con una riforma a tutto tondo da presentare all’Europa. Per l’esattezza al termine del Consiglio dei Ministri il Governo ha presentato un documento finale diviso in 12 punti con le linee guida da seguire nella ri-scrittura del sistema giustizia.

Di tutti gli annunci fatti da Renzi non c’è dubbio che questo sia quello più vago, dare un’occhiata ai “punti” per credere. Vediamone alcuni procedendo con ordine: 1) “Giustizia civile: riduzione dei tempi. Un anno in primo grado”. Tutti sanno che il problema della giustizia civile in Italia è uno solo: mancanza di personale. L’ultimo concorso risale al 2007, 40 le posizioni aperte per personale amministrativo. Tra ricorsi e ricusazioni nessun nuovo cancelliere o ufficiale giudiziario è stato ad oggi assunto. L’assenza di personale amministrativo allunga di molto i processi e vedremo nei prossimi mesi se il processo telematico entrato in funzione da pochi giorni darà i risultati attesi. Ma andiamo avanti: 4) “CSM: più carriera per merito e non per appartenenza”. Per anni la sinistra ha negato l’esistenza delle correnti in magistratura. Oggi Renzi non solo ne ammette l’esistenza, ma addirittura ne giustifica l’azione, dichiarandosi però contrario alla “carriera per appartenenza”. E’ una contraddizione in termini: se si giustifica l’esistenza delle correnti in magistratura, come si può chiedere che queste non influiscano nelle carriere dei propri associati? La verità è che la magistratura così come altre associazioni professionali di questo paese si è ammalata negli anni: corporativismo e appartenenza politica sono lo specchio del marcio che c’è dietro e negarlo sarebbe disonesto. 6) “Responsabilità civile dei magistrati sul modello europeo” Cosa intende il Governo per “modello europeo”? Gli stati membri dell’UE sono 28 e i modelli di responsabilità civile dei magistrati sono circa una decina. A quale vuole ispirarsi il Governo? E soprattutto perché? L’Unione Europea non ci ha mai chiesto di agire in questo senso; bufale a parte, l’UE ci ha sanzionato semmai per non aver inserito nella vecchia normativa di responsabilità civile la possibilità per ogni cittadino di ricorrervi anche in caso di violazione delle leggi comunitarie. Sollecitazioni che come al solito sono rimaste inascoltate.

9) “Accelerazione del processo penale e riforma della prescrizione”. La giustizia penale funziona. A non funzionare è semmai il cumulo di norme che ne richiede il ricorso. I reati sono troppi e la depenalizzazione di molti di questi aiuterebbe a ricorrere con meno frequenza ai processi. Fabio Iadeluca nel libro “Mafia, uomini d’onore” spiega con estrema chiarezza i risultati che si otterrebbero depenalizzando le condotte meno gravi, lasciando così più risorse alla lotta alla mafia e alla criminalità organizzata. Per quanto riguarda la prescrizione, questa non andrebbe riformata, ma semmai abolita. Da venti anni ci vantiamo di essere garantisti, mentre un intero paese è ricattato dalle mafie che come è noto vanno a nozze con le garanzie offerte dallo Stato. Magistrati come il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri, da anni lotta per diminuire le garanzie soprattutto per i reati più gravi. Posizioni forse troppo radicali quelle del magistrato calabrese che gli sono costate il no di Napolitano per il posto da ministro della giustizia.

I punti sono dodici, ma molti si ripetono nei contenuti (pochissimi) o addirittura richiedono indirettamente una riforma a parte, una riforma dentro la riforma.

La verità è che questo Governo può fare bene molte cose, ne ha la forza e per molti aspetti anche le giuste competenze. La giustizia però è tutta un’altra storia: un governo di larghe intese e un Presidente della Repubblica prossimo dimissionario non posso azzardarsi di disturbare il cane che dorme…

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