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Riforma intercettazioni, sì della Camera: bagarre in Aula

Disco verde alla Camera al ddl penale che comprende la riforma del sistema delle intercettazioni. Ora passa al vaglio del Senato

Riforma intercettazioni, sì della Camera: bagarre in Aula

La Camera ha approvato il ddl che riforma il processo penale (che comprende la riforma delle intercettazioni) con 314 sì, 129 no e 51 astenuti. Il testo passa ora al Senato. Il ddl modifica il codice penale e il codice di procedura penale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi e le norme sull’ordinamento penitenziario per l’effettività rieducativa della pena. Soddisfatto il Pd, che porta a casa la delega con cui il governo potrà mettere mano alla delicatissima materia.

Dura protesta, in Aula, del Movimento 5 stelle. I deputati del gruppo M5S si sono coperti la bocca con un bavaglio per esprimere la loro contrarietà alle norme sulle intercettazioni, mentre parlava Vittorio Ferraresi, relatore di minoranza in commissione Giustizia. La presidente della Camera, Laura Boldrini, ha ripreso i deputati: "Togliete questi fazzoletti o sarò costretta a sospendere i lavori". I deputati del M5S tuonano in aula: "È un bavaglio". E puntano il dito contro i deputati del Pd e di Forza Italia, accusandoli di voler "tutelare i ladri".

Di parere nettamente opposto Stefano Dambruoso, questore della Camera e membro della commissione Giustizia di Scelta civica, "si è fatto un passo in avanti verso una Giustizia più europea", non si sono messi bavagli all’informazione e si è confermata "l’indispensabilità delle intercettazioni come strumento investigativo. È una delega al Governo migliorabile senz’altro, ma abbiamo dovuto trovare una composizione contro il populismo giudiziario avanzato in commissione giustizia dall’opposizione". Quella approvata oggi, osserva Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia e relatrice del ddl, "è una riforma coraggiosa, di ampio respiro, in alcuni tratti decisamente innovativa". "Non è una riforma penale - tuona il deputato della Lega Nicola Molteni - è una truffa, inutile e dannosa. Il parlamento parla di intercettazioni e di nuovo Senato e da anni dimentica gli esodati. Il segno di una sinistra che vive fuori dal mondo, che ha scelto di stare con i criminali e i clandestini e di abbandonare le vittime e i più deboli, diventati un peso per i renziani. Ma noi ci prepariamo a liberare questo Paese".

La delega al governo in materia penale serve solo a "ridurre il Parlamento a ruolo secondario", ha detto il deputato azzurro Gianfranco Chiarelli, ha annunciato l'astensione: "Quella sulle intercettazioni è una battaglia di civiltà del nostro gruppo da oltre 20 anni ma ancora una volta ci troviamo a non poterne discutere perché si dà la delega al governo".

Le novità contenute nel ddl

Le novità più importanti rispetto al testo originario del dl sono due: prima di tutto viene meno l’udienza dedicata alla scelta del "materiale intercettativo". Al suo posto è prevista una fase ad hoc per "la selezione di materiale intercettativo nel rispetto del contraddittorio delle parti, e fatte salve le esigenze di indagine". In merito alle intercettazioni, la delega indica che la normativa preveda meccanismi volti a garantire la riservatezza delle comunicazioni e delle conversazioni telefoniche e telematiche oggetto di intercettazione.

In merito a registrazioni o riprese effettuate in maniera fraudolenta, il giornalista potrà utilizzarle purché rientri all'esercizio del diritto di cronaca. Sarà punita con il carcere fino a quattro anni, invece, la diffusione delle registrazioni al solo fine di recare danno alla reputazione o all’immagine altrui: riprese audiovideo o registrazioni di conversazioni, anche telefoniche, svolte in sua presenza ed effettuate fraudolentemente.

Non saranno punite, invece, "le registrazioni o le riprese utilizzate nell’ambito di un procedimento amministrativo o giudiziario o per l’esercizio del diritto di difesa o del diritto di cronaca".

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