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Riforme, Forza Italia dà battaglia: si dimette il relatore azzurro

Azzurri all'attacco dopo la rottura del Patto del Nazareno. Sisto si dimette da relatore del ddl riforme. Ma la Boschi: "Puntiamo a chiudere entro sabato"

Riforme, Forza Italia dà battaglia: si dimette il relatore azzurro

La battaglia in Aula è iniziata. Dopo la rottura del Patto del Nazareno, Forza Italia è passata al contrattacco. Il primo colpo è stato messo a segno a Montecitorio dove Francesco Paolo Sisto si è dimesso da relatore delle riforme istituzionali. "Con dolore profondo del giurista nato fra i codici - ha annunciato in Aula - ma con la coerenza dell’appartenenza rinuncio al ruolo di relatore".

Le sicurezze di Matteo Renzi vengono meno. Convinto fino a oggi di poter andare avanti senza l'appoggio di Silvio Berlusconi, il premier deve fare i conti con la prima battuta d'arresto. Sisto, che è presidente della commissione Affari costituzionali e relatore del provvedimento con Emanuele Fiano del Pd, ha spiegato di dimettersi "con il dolore profondo del giurista cui viene data l’occasione di riscrivere la Costituzione, ma con la coerenza di una appartenenza a un partito senza opportunismi". "Con senso di responsabilità - ha detto quindi - Forza Italia ha partecipato ad una intesa innaturale con il Pd per una cooperazione sulle riforme che non rinnegasse il passato, con cancellasse il presente e non precludesse il futuro. Un patto che è una transizione temporanea e che oggi non è più viva in quanto l’accordo è stato sciolto e Forza Italia si ritiene libera di non essere scontenta". Nel frattempo il presidente dei deputati azzurri Renato Brunetta ha annunciato l'ostruzionismo di Forza Italia alle riforme, "una corsa rovinosa verso il disastro che faremo di tutto per rallentare". "Sarebbe oggi pura irresponsabilità concorrere a una direttrice autoritaria - ha denunciato - la maggioranza si fermi".

Subito deopo le dimissioni di Sisto, la Lega Nord e il Movimento 5 Stelle hanno chiesto che il ddl di riforme costituzionali torni in commissione. Ma il Partito democratico non intende arrestarsi. Emuanuele Fiano ha subito fatto sapere che proseguirà "da solo come relatore". Anche il capogruppo piddì a Montecitorio Roberto Speranza ha confermato che il Pd intende andare avanti a qualunque costo. "Le riforme - ha giustificato - si fanno perché ne ha bisogno l’Italia". Una posizione condivisa anche dagli alfaniani, sempre più disposti a fare da stampella alla maggioranza. E, proprio su di loro, Renzi conta per portare a casa il risultato. Stiamo lavorando con l’obiettivo di chiudere sabato - ha commentato il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi - dipende da quanto l’opposizione vorrà bloccare riforme in discussione da settembre con un lavoro impegnativo e quindi i tempi sono maturi.

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