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Riforme, l'Anpi affossa Renzi: "Così si stravolge Costituzione"

A Bologna il confronto tra premier e associazione partigiani in vista del referendum costituzionale

Riforme, l'Anpi affossa Renzi: "Così si stravolge Costituzione"

Dopo un estate di battibecchi a distanza, è andato in scena sul palco della festa dell'Unità di Bologna l'atteso confronto tra premier e associazione partigiani - da sempre schierata per il "no" - sul tema del referendum.

"È l'occasione per dare un esempio di civiltà. Per un confronto senza toni esasperati", ha spiegato il presidente nazionale dell'Anpi, Carlo Smuraglia attaccando però duramente l'operato del governo: "Secondo noi sarebbe un danno per il Paese se passasse questa riforma, non abbiamo altro obiettivo che difendere la Costituzione da quello che riteniamo un suo stravolgimento. Il governo cade quando non ha la fiducia del Parlamento non quando lo decide un'associazione", ha esordito Smuraglia, "Quello che si doveva e voleva, cioè aggiustare questo ping pong tra Camere, si poteva fare in una settimana. Invece si sono persi due anni per fare, io ritengo, una riforma fatta male".

"Si può votare , si può votare no. Ma dire che è in gioco la democrazia è una presa in giro per il popolo italiano", ha replicato Matteo Renzi, "Il nostro è un Paese con un eccesso politici e poca politica, soprattutto negli ultimi anni. Il bicameralismo paritario non esiste in nessun altro Paese e non lo volevano né Dc né Pc".

Il segretario del Pd ha poi ribadito la sua disponibilità a cambiare l'Italicum: "Il Pd è davvero pronto a discutere", ha spiegato, "Come? Può esserci un modello diverso ma voglio vedere le carte. Mi riferisco a Sel, Fi, M5S, Lega: se avete delle proposte su cui siete disposti a discutere noi ci siamo. Per fare una riforma costituzionale non è che ci vuole una settimana, come ha detto Smuraglia. Noi ci abbiamo messo due anni e mezzo facendo di corsa"

Immancabili anche stavolta le contestazioni a Renzi. Ma a chi gli urla "vai a casa" il premier risponde: "Le segnalo che c'è una procedura molto semplice per mandarmi a casa.

Ci vado anche volentieri, non oggi che devo andare a Bratislava. Finché c'è la fiducia del Parlamento io rimango a servire il mio Paese con buona pace sua e di chi interrompe il dibattito"

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