Politica

Riforme, Renzi: "L'ostruzionismo è un sasso sul binario dell'Italia"

Dall'Angola il premier ostenta ottimismo: "Settimana decisiva". Il M5S prova a riaprire il tavolo: "Il Pd risponda ai sei punti". Domani le votazioni in Senato

Riforme, Renzi: "L'ostruzionismo è un sasso sul binario dell'Italia"

"Domani entriamo nella settimana decisiva, ci saranno gli interventi, la replica dei relatori e del governo, poi finalmente si vota". Dall'Angola il premier Matteo Renzi tira la volata finale alle riforme istituzionali affinché siano solo "l'inizio di un percorso di cambiamento profondo" per il Paese. Un'iniezione di ottimismo alla vigilia delle votazioni, mentre i grillini provano a riaprire il tavolo delle trattative chiedendo al presidente del Consiglio di dare una risposta alle sei domande poste dal M5S. "Torneremo al tavolo non appena avrete risposto- si legge sul blog di Beppe Grillo - fate presto: le riforme, come voi dite da sempre, non possono più aspettare".

Dall'Angola Renzi è tornato a deprecare l'ostruzionismo perché, se usato sulle riforme, equivale a mettere "un sasso sui binari" del treno Italia. Per questo motivo, il governo farà di tutto per non permettere un deragliamento. "Non credo che questo Paese sia nelle mani di chi vuole fare ostruzionismo - ha spiegato il presidente del Consiglio nel corso di una conferenza stampa a Luanda - chi fa ostruzionismo mette un sasso sui binari. Noi con pazienza togliamo il sasso e facciamo ripartire il treno, perchè quel treno è l'Italia. Noi con il sorriso con le labbra ma con una determinazione ferrea andiamo avanti". Per il presidente del Consiglio è, infatti, importante che le riforme vadano fino in fondo. E, ricorrendo a un'altra metafora, ha paragonato le riforme al pin del telefonino: "Se non si sblocca la tastiera non si può più fare niente".

Intanto il Movimento 5 Stelle è tornato a chiedere un dialogo col Pd illustrando quei sei punti su cui pretendono una risposta in tempi brevi. "Vogliamo dare ai cittadini - si legge nel post - la possibilità di avere una legge elettorale nata dal confronto tra le due principali forze politiche del Paese, e non dagli accordi segreti presi con un condannato. Per fare questo occorre che da parte del Pd ci sia trasparenza e serietà". Non chiedono un nuovo incontro in streaming, ma una risposa scritta. Nero su bianco. Si passa dalla questione del doppio turno al premio di maggioranza, dalle garanzie costituizionali alle preferenze.

Ma i margini per un confronto sono piuttosto stretti.

Commenti