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Riforme, Renzi promette: "Approvate entro fine gennaio"

Mentre in Parlamento è caos per la legge di Stabilità, il premier fa finta di nulla e tira dritto. Sul Colle: "Nessun patto, ma serve nome condiviso"

Riforme, Renzi promette: "Approvate entro fine gennaio"

Le riforme costituzionali e la nuova legge elettorale saranno approvate entro il 31 gennaio 2015. Lo ha assicurato il premier Matteo Renzi a Che tempo che fa, fregandosene del caos scoppiato in Parlamento per la legge di Stabilità e delle tensioni interne al suo partito, che si aggiungono alla pressione delle opposizioni.

"Sulla legge di Stabilità abbiamo fatto un po' di casini, di cui mi prendo tutta la colpa", ammette il premier, "Ma elogio senatori come il 91enne Zavoli, che si è seduto alle 10 di mattina in Senato e si è alzato la mattina dopo alle 7. Lo so che lo fanno gli italiani, ma quando lo fa il Senato mi piace elogiarlo". Poi si loda: "Con la legge di stabilità la pressione fiscale non è invariata, è diminuita. Nel 2015 vanno tolti gli investimenti dal computo del 3% per il rapporto deficit-pil. E nel 2015 cercheremo di mantenere tutti i nostri impegni Ue e lavoreremo perché gli investimenti siano sbloccati dal patto di stabilità, anche levando dal computo i fondi europei".

Per quanto riguarda la corsa al Quirinale, Renzi ribadisce che non c'è ancora nessun patto tra le forze politiche, ma concorda sulla necessità di una figura condivisa da tutti: "Non so quello che avverrà, ma deve essere un processo sereno, tranquillo, semplice, chiaro. Il Presidente della Repubblica è un garante, deve essere una persona di grande saggezza e equilibrio, eletto da una alleanza ampia, dovrebbe votarlo dai grillini a Fi a Sel, ma nessuno, nemmeno il Pd, ha diritto di veto". In particolare a Silvio Berlusconi dice: "Il Patto del Nazareno riguardava le riforme e la legge elettorale. Non è il patto del mago Otelma".

Il segretario del Pd ha poi parlato dello scandalo Mafia Capitale che rischia di inguaiare anche il suo partito oltre che gettare una cattiva luce sull'amministrazione romana. "Ho proposto le Olimpiadi nel 2024", si difende Renzi, "Subito facce lunghe, gente che dice non si può fare, rubano. Ma la sfida del nostro governo è farli smettere di rubare, non non fare i grandi eventi. Un'idea diversa da Grillo, Salvini, da una certa sinistra sempre con il naso torto, sempre pronta a dire che l'Italia non ce la fa. Io credo nell'Italia che ce la fa. Modernizzare non ho mai pensato che fosse facile, ma penso che sia possibile. Se ci sono i ladri la risposta delle persone perbene non è lo scoraggiamento. A Roma sono state fatte schifezze pazzesche, perché non solo si ruba, ma si ruba sui più deboli. Ma dopo 300 giorni ho l'energia del primo giorno nel dire stavolta cambiamo perbene. Ma c'è un'Italia più bella delle schifezze".

Immancabile nel salotto di Fabio Fazio il capitolo Rai: "C'era un problema logistico di gestione ma metteremo ordine nel canone e nella Rai. È arrivato il momento di occuparsi di Rai in modo strategico", ha sottolineato Renzi, "Io voglio una Rai come quella che ci ha fatto emozionare, di Roberto Benigni, all'avanguardia, che faccia formazione, una Rai a servizio della grande riforma della scuola che stiamo facendo. La Rai deve essere in tutti i telefonini, vendere all'estero.

Anche qui ho un'idea dell'Italia che ce la fa, contro i mugugni".

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