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«Rilanciamo le adozioni internazionali»

Brambilla: le spese sostenute dai genitori vanno dedotte per l'80%

Roma Adottare un bambino è troppo difficile e troppo costoso. Tempi lunghi, procedure farraginose e ostacoli incomprensibili di fronte al legittimo desiderio di accogliere un bambino nella propria famiglia. A questo si aggiunge una Commissione per le adozioni internazionali (Cai) congelata da due anni.

Il risultato? Le adozioni sono calate del 40 per cento in due anni. Ora Matteo Renzi ha affidato le deleghe per le Adozioni internazionali e le Pari opportunità al ministro per i Rapporti col Parlamento Maria Elena Boschi ma intanto la necessità di riformare la normativa è sempre più urgente, come sottolinea il presidente della commissione bicamerale Infanzia, Michela Vittoria Brambilla, che illustra la sua proposta di legge.

«Con l'approvazione delle Unioni civili il Parlamento ha pensato a garantire i diritti degli adulti - afferma l'ex ministro del Turismo -. Adesso è necessario occuparsi dei diritti dei minori abbandonati e delle famiglie che vorrebbero accoglierli. Si tratta di una riforma non più rinviabile». Ma per la Brambilla il premier «non ha né la forza né l'interesse di farla».

Le modifiche proposte dalla Brambilla puntano a rendere meno complicato il rapporto tra «domanda» e «offerta» di adozione, sempre avendo come faro il superiore interesse dei minori.

«L'adozione nazionale e internazionale è un potente strumento di garanzia per i diritti dei minori che si trovano in stato di abbandono - spiega la Brambilla -. Ma questo istituto vive oggi nel nostro Paese una forte crisi, determinata da vari fattori: l'arretratezza dei sistemi informativi, la complessità delle prassi burocratiche, i tempi di realizzazione del progetto, i costi dei procedimenti internazionali, la poca trasparenza, l'insufficienza dei servizi post-adozione e scolastici, la perdurante fase di incertezza economica nel mondo industrializzato».

Oltre allo snellimento delle procedure ed all'accorciamento dei tempi di attesa la proposta prevede anche la possibilità di dedurre l'80 per cento delle spese sostenute dai genitori adottivi per le procedure di adozione. Si potranno dedurre anche l'80 per cento delle spese sostenute dai genitori adottivi per l'assistenza medica e psicologica nei primi tre anni dall'ingresso del minore nel nucleo familiare.

La Brambilla ha poi ribadito di essere favorevole alla stepchild adoption e ha criticato il governo e la maggioranza per averla stralciata dal provvedimento sulle unioni civili.

FA

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