Politica

La riscossa di Forza Italia C'è già l'effetto Berlusconi

Il leader azzurro lancia la volata finale per le Europee Sondaggi in crescita, nuovi equilibri nella coalizione

La riscossa di Forza Italia C'è già l'effetto Berlusconi

«Il partito è in salute e c'è entusiasmo nel seguire la via indicata da Berlusconi. Ora siamo tutti in campagna elettorale». Il giorno dopo l'assemblea nazionale degli azzurri a Roma questo è il commento che circola tra i più.

La missione indicata dal leader è «cambiare l'Europa», come dice il nuovo simbolo di Fi e per centrare l'obiettivo bisogna dimostrare che il partito è il necessario contrappeso moderato in un centrodestra a guida leghista, che si vuole replicare con un'alleanza tra popolari e conservatori europei. Vuol dire che il 26 maggio bisogna scavallare la soglia del 10 per cento, magari arrivare al 12-15. Se il risultato di FdI non sarà entusiasmante, afflosciando il progetto di un polo sovranista, di una «seconda gamba del centrodestra», allora Salvini potrà essere più disponibile verso una Fi ancora indispensabile. Lui e la Meloni dovranno correggere il tiro verso l'Ue e abbracciare un nuovo «sovranismo europeo». L'ordine del Cavaliere, che conferma la sua candidatura per Bruxelles, è di farla finita con critiche e divisioni interne e di lavorare pancia a terra per vincere, con liste di candidati forti e di qualità. Il riferimento è al governatore ligure Giovanni Toti (che sembra fare di tutto per farsi cacciare, continuando con gli attacchi), ma non solo. Raccontano che il Cavaliere sia molto irritato da chi invece di costruire polemizza solo. «Nessuno deve aver paura di non farcela - dice la vicepresidente della Camera, Mara Carfagna - perché la paura genera errori. Dopo il 26 si discuterà di linea politica, gestione del partito ed alleanze». Fi va a caccia anche dei voti del Pd, soprattutto quelli renziani visto che il partito si sposta a sinistra con il neosegretario Nicola Zingaretti. Il Cav, nel vademecum azzurro per la campagna elettorale, scrive: «Siamo l'unico partito di riferimento di tutti coloro che sanno che il nuovo Pd non è altro che il vecchio Pd della sinistra che ritorna una volta esaurita la parentesi renziana». Mentre prosegue i congressi provinciali, Fi allarga la base azzurra con gli accordi con Udc, NcI e Svp. Le liste dovranno essere depositate entro il 16 e si cercano manager, professionisti, amministratori locali, con forte appeal, portatori di voti. In settimana Berlusconi farà il punto con il vicepresidente Antonio Tajani, gli altri dirigenti, i coordinatori regionali. Giovedì saranno a Roma il presidente del Ppe Joseph Daul e il candidato dei popolari per la Commissione Ue, Manfred Weber e sarà l'occasione per aprire la campagna per le europee di una Fi radicata nel partito di maggioranza, che conta di restare tale. Parteciperanno al convegno sulle radici cristiane dell'Europa, con Tajani che si ricandida presidente dell'Europarlamento e sarà capolista al Centro, mentre nelle altre circoscrizioni sarà Berlusconi in testa. Martedì Tajani interverrà all'incontro di Confindustria a Roma e l'8 farà il bilancio del suo mandato Ue.

Weber, in una recente intervista, ha chiuso all'alleanza con Salvini, che servirebbe a rompere con il Psoe e riproporre l'accordo Ppe, conservatori, liberali che ha portato all'elezione di Tajani. «Per questo sarà importante l'azione di mediazione di Berlusconi», spiega l'azzurro Sestino Giacomoni.

E la capogruppo alla Camera, Mariastella Gelmini, ricorda: «Siamo stati sempre per riformare l'Europa e l'abbiamo pagato con la caduta del governo Berlusconi nel 2011».

Commenti