Cronache

Rissa a Barcellona, ucciso un italiano

Ferito a morte con un coltello 34enne, inutili i soccorsi. È ora caccia all'aggressore

È ancora viva nelle nostre menti la tragedia di Niccolò Ciatti, il 22enne di Scandicci, morto in Spagna, a Lloret de Mar in Costa Brava, a causa di un pestaggio fuori da una discoteca nel corso di una violenta rissa. È ancora vivo quel dramma, quello scempio, quello strazio di quel ragazzo inerme a terra sotto i colpi dei suoi aguzzini. È ancora nitida quella scena che siamo costretti a raccontarne un'altra, del tutto analoga. A partire dalla nazione nella quale si è verificata: ancora la Spagna.

Un 34enne italiano ieri pomeriggio è morto per le ferite di coltello riportare dopo una rissa scoppiata all'alba in una stradina del quartiere popolare del Raval a Barcellona. Il fatto è accaduto attorno alle 4,30 in Calle Príncep de Viana, tra due uomini uno dei quali, appunto, l'italiano ferito a morte. Trasportato già in condizioni gravissime all'Hosital del Mar, malgrado i tentativi dei medici di salvargli la vita, non ce l'ha fatta ed è morto nel primo pomeriggio. Non è stata ancora resa nota l'identità della vittima. La polizia locale, i Mossos d'Esquadra, è stata allertata di una rissa fra due uomini dagli abitanti della via Calle Príncep de Viana svegliati dalle urla. Giunti sul posto, gli agenti hanno trovato l'uomo privo di sensi per terra, in un lago di sangue, ferito da un'arma da taglio all'addome. Le sue condizioni sono apparse subito molto serie. A quel punto i Mossos d'Esquadra hanno allertato i servizi medici d'urgenza che giunti sul posto in pochi minuti hanno trasportato l'uomo all'Hospital del Mar di Barcellona. Purtroppo per l'italiano, come detto, non c'è stato nulla da fare e dopo ore di agonia in sala operatoria, è spirato. La polizia spagnola ha aperto un'indagine sull'accaduto ed è ora a caccia all'assassino. I particolari della vicenda restano ancora tutti da chiarire, come anche la dinamica dell'aggressione e soprattutto il movente dietro la violenta lite. La magistratura ha aperto un'inchiesta coperta dal segreto istruttorio. Si lavora innanzitutto per identificare l'aggressore e per capire il movente. Se è stato un omicidio colposo, scaturito dalla rabbia durante la lite, oppure premeditato. «La Farnesina sta seguendo il caso in contatto con il consolato generale a Barcellona», riferisce il ministero degli Esteri.

Una vicenda che riporta alla mente la storia del povero «Nicco» di Scandicci, sulla quale non è stata fatta piena chiarezza e i cui aggressori, tre ceceni coetanei di Niccolò, sebbene indagati per omicidio, sono tutt'oggi liberi. Il giovane morì sotto i terribili colpi inferti dai tre ragazzi durante una scazzottata, forse alimentata da alcol e droghe. Il video dell'aggressione, con il ragazzo colpito a calci mentre era già a terra indifeso, e nessuno delle decine di giovani presenti che lo aiutava, cela tutto il dolore di una famiglia distrutta.

Adesso si aggiungerà quello di un'altra.

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