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La rivolta della base M5s: "Gigi sei solo un ballista ormai siete uguali al Pd"

"Non puoi credere a quello che dici", "Mica siamo scemi". Il massacro social di Di Maio

La rivolta della base M5s: "Gigi sei solo un ballista ormai siete uguali al Pd"

«Vogliamo essere come i gilet gialli? Allora cominciamo a farlo! Sono incazzato! Questo caso di Carige non può finire come con i governi precedenti. È mai possibile che nessuno all'interno del governo del cambiamento stia chiedendo a Bankitalia di rendere conto delle proprie responsabilità?». A parlare di un rischio «autogol» del governo sul caso Carige è il grillino Gianluigi Paragone, deputato molto vicino ai vertici M5s e autore di un libro contro le «Gangbank». Segno che il salvataggio governativo dell'istituto genovese, una delle tanto vituperate (dal M5s) banche mandate in rovina dai cattivi banchieri, è un cortocircuito pericoloso per i grillini, cresciuti a show anti-finanza di Beppe Grillo e mozioni di sfiducia contro «Lady Etruria» Maria Elena Boschi.

Il malessere monta rapidamente e lo stato maggiore Cinque stelle elabora la linea difensiva: il Pd salvava i banchieri, noi i risparmiatori. Che poi è la tesi che usava proprio il Pd per difendersi dalle accuse del M5s. Anche un altro parlamentare M5s, l'ex presidente di Adusbef e denunciatore di scandali bancari Elio Lannutti ammette all'Adnkronos che «non si possono dare aiuti pubblici senza accertare le responsabilità della Banca d'Italia». La questione è tanto seria che scende in campo il capo politico del Movimento, Luigi Di Maio, che sui social prova ad arginare la marea rispolverando anche i vecchi arnesi della propaganda grillina, come lo «svegliaaaa!»: «Secondo voi se stessimo aiutando le banche i media e questi politici falliti continuerebbero a farci la guerra? Svegliaaaaa!!!». Ma nei commenti al post del vicepremier le critiche sono in netta maggioranza, e solo qualche fan M5s si prende la briga di difendere il governo su un tema così imbarazzante come il salvataggio pubblico di una banca. «Meglio tacere... vai alla sostanza. Avete fatto le stesse cose di Renzi e Boschi» commenta un utente. «Smettetela di manipolare il linguaggio per raccontare caz..te a 60 milioni di persone! Pensate davvero che gli italiani siano un popolo di scemi? Guarda Giggi che se ne accorgeranno tutti a un certo punto!» un altro commento dei più votati. «Caro Gigi - attacca poi Giuseppe - se c'è uno che dice balle sei tu, con il tuo partito. Sei una delusione politica, siete peggio dei predecessori, fate le stesse cose e cambiate nome», riferimento al Salvabanche del governo Gentiloni in tutto simile al decreto su Carige del governo Conte. «Non vi abbiamo votato per salvare le banche, questo provvedimento è un'offesa a noi elettori» scrive un simpatizzante M5s, seguito da un'altra filogrillina a dir poco perplessa dalla spiegazione di Di Maio: «Ma ministro, come può aver postato una cosa del genere? Arriva un momento in cui si deve essere sinceri intellettualmente anche con se stessi. Non può credere veramente a quello che ha scritto». Il massacro social prosegue in centinaia di commenti, insulti e prese in giro («La mia banca è differente» si legge in un fotomontaggio con Di Maio), denunciati come troll (infiltrati) dalla security grillina. Dura spiegare che «non abbiamo dato soldi alle banche» mentre il decreto istituisce un fondo di 2 miliardi di euro per Carige. In un momento di forte calo di popolarità del M5s (a vantaggio di Salvini, in crescita), l'inciampo sulle banche non ci voleva. Gongolano gli espulsi, come il senatore ex M5s Gregorio De Falco: «Di Maio sta perdendo l'elettorato. Secondo il nostro codice etico, chi fa perdere voti al Movimento va espulso.

È lui che dovrebbe esser espulso dal M5s, non io».

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