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La rivolta (in Tribunale) dei pentastellati epurati: così Grillo ora è assediato dai debiti

Gli ex del Movimento 5 Stelle stanno bombardando di cause il padre fondatore e garante del partito stesso. E per il comico sono guai

La rivolta (in Tribunale) dei pentastellati epurati: così Grillo ora è assediato dai debiti

Sono tempi duri per il Movimento 5 Stelle. Oltre l'emorragia di consensi dopo un anno di governo e in vista delle elezioni europee del 26 maggio, i difficili rapporti con l'alleato leghista e la fresca sanzione del Garante della Privacy – che ha multato di 50mila euro la Casaleggio&Associati per l'inaffidabilità della Piattaforma Rousseau, bocciata in toto senza mezzi termini – ci mancavano solo le beghe legali con gli ex pentastellati epurati dal partito, da Beppe Grillo e dai Casaleggio.

Già, perché sono nove i procedimenti pendenti dei M5s cacciati dal movimento, per un totale di circa trenta "vittime", che hanno intentato causa. E come ricorda Libero, al momento il Movimento 5 Stelle ha già sganciato 75mila euro a mo' di risarcimento danni a chi è stato allontanato a forza. Che si sommano appunto ai 50mila di multa comminati dal Garante della Privacy per l'inattendibilità di Rousseau.

Insomma, l'utopia della democrazia diretta in sala grillina si è schiantata contro la realtà delle cose. Antonello Soro, presidente del Garante per la protezione dei dati personali, ha statuito che la tanto decantata piattaforma Rouseeau, server privato proprio della Casaleggio&Associati, "non garantisce gli standard minimi di segretezza e sicurezza del voto, che è manipolabile dagli organizzatori in qualsiasi momento, senza lasciar traccia".

Ma veniamo, anzi torniamo alle cause degli ex grillini, che sono destinate ad aumentare di numero, così come è destinata ad aumentare di dimensione la cifra degli indennizzi che Beppe Grillo e Davide Casaleggio dovranno tirare fuori dalle tasche. Visto che i 75mila euro già pagati riguardano solo i primi espulsi, come scrive sempre il quotidiano diretto da Feltri.

Si tratta di Roberto Motta e Antonio Caracciolo (che hanno ottenuto 30mila euro nel 2018) Mario Canino (22mila euro) più sei attivisti napoletani. E in attesa di risarcimento ci sono dunque Riccardo Nuti, Marika Cassimatis (cacciata da Grillo dopo aver vinto le Primarie per candidarsi a sindaco di Genova) e altri 23 attivisti partenopei, oltre a quattro capitolini.

Sarà forse (anche) per questo che Beppe Grillo si è allontanato dalla sua creatura?

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