Politica

Rohani dal Papa: «Preghi per me»

Il presidente iraniano incontra Francesco, che gli dice: «Spero nella pace»

Anna Maria GrecoRoma Il Papa, gli imprenditori. Il ruolo dell'Iran contro l'Isis, gli affari dopo la fine delle sanzioni Ue. Ha due facce la seconda giornata in Italia del presidente della Repubblica islamica, Hassan Rohani.Dopo aver incontrato lunedì il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Matteo Renzi e aver messo le basi per accordi commerciali e di cooperazione bilaterali almeno da 17 miliardi, il numero uno iraniano entra in Vaticano. Qui sorprende con una frase al Pontefice: «Le chiedo di pregare per me». È il momento del congedo, dopo 40 minuti di udienza privata, in cui si parla di «valori spirituali comuni», nucleare e terrorismo. «Spero nella pace», dice Francesco, salutando Rohani.Lui, il presidente, usa il metodo preferito da Renzi e annuncia su Twitter che il premier «verrà in Iran nei prossimi mesi per incrementare le relazioni economiche» tra Roma e Teheran. Tutto è studiato in questa prima visita in Europa, dopo il ritiro delle sanzioni. Rohani intende rassicurare quanto promuovere affari. Dice che il Corano insegna «la cultura della tolleranza », quella di «chiesa, sinagoga e moschea una accanto all'altra». Aggiunge che per combattere «estremismo e violenza nel mondo, una delle strade è lo sviluppo economico». Dell'Italia parla come del partner ideale e privilegiato, quello che deve cogliere l'occasione al volo. «Dopo anni di sanzioni ci sono opportunità da concretizzare, spazi vuoti da riempire, ma già entro un anno questo cambierà», avverte il presidente iraniano al Business Forum Italia- Iran organizzato da Ice e Confindustria. Rohani sottolinea che inflazione e tasso di crescita sono stati stabilizzati grazie all'azione del governo e al dialogo con la comunità internazionale. Ora «l'Iran è il paese più sicuro e stabile, non intende attaccare nessun Paese né ingerire negli affari interni di altri. Ha delle leggi e dei regolamenti affidabili, in nessuna condizione mancherà di adempiere a suoi impegni con altri Paesi né nel settore pubblico né nel privato».Il messaggio alle imprese italiane è chiaro, lo stesso ripetuto nell'incontro alla Farnesina dal ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif al suo omologo Paolo Gentiloni. E quest'ultimo già vede il sogno di Enrico Mattei «diventato realtà». Per il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi quella di Rohani è «un'apertura inaspettata». Sul «momento magico per l'Iran» si sofferma il presidente dell'Ice Riccardo Monti. La presenza dei nostri imprenditori, spiega, potrebbe moltiplicarsi per 10, «arrivando a 4-500 aziende». Già 130 parteciperanno alla prima missione a Teheran, con i ministri Del Rio e Martina, l'8 e 9 febbraio.Le polemiche sui tappeti rossi a Rohani non mancano, dal leader leghista Salvini a Sel, fino ad alcune senatrici dem, soprattutto sulle statue di nudi coperte in Campidoglio per non offendere la sensibilità islamica. E la spinosa questione dei diritti umani rimane nell'angolo.

Mentre il presidente atterrava a Roma in Iran venivano eseguite 7 pene capitali.

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