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Roma, l'autista salta la fermata e ride: "A tutti succede di scordarsi le cose"

Difeso dall'Atac, rivolta su Facebook. E ieri altro bus in fiamme

Roma, l'autista salta la fermata e ride: "A tutti succede di scordarsi le cose"

L'Atac, l'azienda trasporti capitolina, assomiglia all'inferno di Dante Alighieri con i suoi bus fiammeggianti carichi di passeggeri col malumore. E poi lo sprofondo rosso nei conti (per carità, niente bigliettaio a bordo), bus-scassoni, l'assenteismo galoppante, la razionalizzazione di corse, linee e turni alla faccia dell'utente-evasore. Per non parlare dei venerdì di sciopero, saltuario benefit sindacale per autisti gaudenti. Appunto gli autisti. Sempre molto connessi, loro. E questo è diventato un problema per la qualità del lavoro quotidiano. Ebbene, sembra che un autista abbia saltato una fermata probabilmente perchè distratto da altra attività sociale.

La breve cronistoria dell'incidente di percorso è finita masochisticamente sulla pagina Facebook dell'azienda. Ed è stato come sparare sulla croce rossa. Questo il (confuso) post nella sua interezza: Viaggiatore: «Ho prenotato la fermata?». Conducente: «Ho saltato la fermata?». Chi attende in fermata: «Perché non si è fermato? Ero in fermata o vicino la fermata?». Capita a tutti di dimenticare le cose da fare...». A molti è parso che il senso del post sembra voler giustificare il conducente scordarello che non ha fatto scendere chi era a bordo e aveva prenotato la discesa, e non ha fatto salire chi era in attesa e ha dovuto aspettare una mezzoretta l'autobus successivo. E così immediate sono arrivate le scuse di Atac, sempre su Facebook: «Ci scusiamo con gli utenti e i colleghi che si sono sentiti offesi da questo post. L'intento era quello di veicolare un messaggio positivo di collaborazione e tolleranza reciproche. Nessuna volontà da parte nostra di giustificare comportamenti sbagliati, di denigrare il lavoro dei nostri autisti, di sminuire l'importanza di rendere un servizio professionale e attento alle esigenze della clientela. Abbiamo l'obiettivo di contribuire a riconciliare l'azienda e i suoi lavoratori con chi quotidianamente utilizza il trasporto pubblico. Di generare un dibattito costruttivo e non sterili contrapposizioni».

Scuse ritenute non sufficienti dal grosso dei navigatori. Annota l'abbonato Mark Capparelli: «Ma potete scrivere una cosa del genere sulla vostra pagina ufficiale? E se fossi andato a un colloquio di lavoro arrivando in ritardo? Se fossi andato in ospedale a trovare mia madre? Non vi rendete conto del disagio che provocate col vostro servizio scadente? Stesso tenore per Sean Visinoni: «Se il servizio fosse impeccabile sarebbe un post di cattivo gusto. Data la qualità terzomondista del servizio invece il post è assolutamente indecente». Cristian Alicata Manca: «Ma quando vi dimenticate di fare le corse con la vettura ferma al capolinea e l'autista chissà dove? Sto raccogliendo materiale dalla stazione Laurentina. Infine Salvatore Coccoluto: «Atac vi invito a riflettere su un fatto: a oggi il vostro servizio più efficiente é quello della Metro C che non ha conducente». Dibattito che sembra sopirsi per poi «accendersi» improvvisamente per un 338 in fiamme alla Bufalotta, era in servizio da 16 anni.

Non c'erano passeggeri, questa è la notizia.

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