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"A Roma dalla Lega un errore grossolano"

Berlusconi da Palermo lancia la campagna elettorale e boccia la strategia degli alleati Attacco a Renzi: «Premier abusivo e illegittimo»

"A Roma dalla Lega un errore grossolano"

Ne ha per tutti, a cominciare da Renzi, premier «abusivo e illegittimo». Ma non risparmia stoccate a Salvini per l'«errore grossolano» commesso nella capitale e al Movimento 5 Stelle, composto in gran parte da «fancazzisti». Il bagno di folla palermitano di «Forza alziamoci» restituisce un Silvio Berlusconi già pronto alla campagna elettorale, che dal palco del Teatro Politeama lancia il suo battagliero programma in vista delle elezioni, e annuncia: «Il vecchietto torna in campo».

La ferita più recente però è lo strappo con Lega e Fdi a Roma, dove il patto siglato per Guido Bertolaso come candidato unico del centrodestra è andato definitivamente in frantumi dopo che la Lega ha «scaricato» mister Emergenze, appoggiando invece la candidatura della presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. Il Cav non cambia posizione. «Bertolaso - spiega - sarà il sindaco di Roma, ha promesso tolleranza zero contro il degrado, come Giuliani a New York». Quanto ai pasticci con gli alleati, Berlusconi attacca: «Lasciamo per un momento da parte gli ultimi accadimenti di Roma con la Lega. È un errore così grossolano che io non penso possa avere le gambe per andare avanti. Penso che sia stato un momento di caduta nell'errore e spero che non si ripeta più».

È a Renzi e al governo che il leader di Forza Italia riserva però i colpi più duri. «Quella che stiamo vivendo attualmente - dice - è una situazione che non ha niente a che fare con la democrazia, siamo governati da un governo non eletto dal popolo». Morale, appunto, «il presidente del Consiglio è abusivo e illegittimo», e sta a Palazzo Chigi «calpestando la sovranità che appartiene al popolo». Obiettivo dell'attacco, le riforme del premier per «eliminare il Senato e cambiare la legge elettorale», disegnandosi insomma «un abito a misura su di lui che porterebbe il Paese ad avere una sola camera che fa le leggi, un solo partito che ha la maggioranza, un solo leader», ossia «un regime». Ma i sondaggi, continua il Cav, parlano di un «Pd sceso al 32 per cento», e dunque «dobbiamo costruire una strategia di risposta al Pd e al M5S».

E anche i grillini finiscono nel mirino di Berlusconi. Che prima evoca rumors di «una forte infiltrazione di magistrati di sinistra nel Movimento 5 stelle», poi attacca i «fancazzisti» pentastellati: «Una altissima percentuale dei deputati del M5S non presenta la dichiarazione dei redditi, è gente che non ha fatto niente per sé e per la propria famiglia e dicono pure è vero, siamo fancazzisti». Il successo del movimento, per Berlusconi, è dovuto a quella «trentina che hanno fatto scuola, belli e telegenici», poi istruiti da «tecnici Usa» - Raggi compresa - per portare il partito dal 22,6 «in quattro mesi al 28 per cento».

Così, conclude Berlusconi, per «vincere contro Pd e M5S ho immaginato che questo vecchietto torni in campo».

E stavolta, spiega, anche sul web: «Ho deciso finalmente di studiarlo, farò una grande campagna elettorale su internet».

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