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Roma spreca i soldi della Fondazione Rockefeller

Nel 2014 la Capitale ha ottenuto un milione di dollare dalla Fondazione americana per potenziare la resilienza urbana ma i soldi sono spesi per fare sondaggi inutili sulla metro

Roma spreca i soldi della Fondazione Rockefeller

Sporca, cafona e ultimamente persino mafiosa. Sono tanti gli aggettivi con cui si descrive la Capitale ma, da qualche anno, si è aggiunto resiliente. In pochi sanno, infatti, che nel dicembre 2014 è nato Roma resiliente, un progetto che Roma Capitale ha realizzato nell’ambito del programma 100 Resilient Cities promosso dalla Rockefeller Foundation.

Tale progetto, come si spiega sul sito del Comune di Roma nella sezione dedicata all’urbanistica, “prevede l’accesso a risorse finanziarie ed organizzative funzionali allo sviluppo ed all’implementazione della strategia di resilienza”, ossia della capacità di fronteggiare in modo positivi gli eventi traumatici. La Fondazione Rockefeller, nel 2013, per festeggiare il suo centenario, aveva lanciato il progetto "100 Resilient Cities Centennial Challenge" e per le 100 città vincitrici ha destinato a ognuna un milione di dollari per potenziare la capacità di ripresa urbana delle metropoli. Ora, in pieno scandalo Mafia Capitale, è lecito chiedersi come siano spese queste risorse finanziarie ed è triste scoprire che vengono usati per questionari fondamentalmente inutili.

Ilgiornale.it è, infatti, venuto a conoscenza del fatto che domani in 5 fermate della metropolitana di Roma ai passeggeri verrà proposto di compilare un questionario sulla “resilienza di Roma”. Le domande sono apparentemente semplici: se si è lavoratori o studenti, quali sono “i punti di forza” della città e quali, e da ultimo si chiede di indicare “quali sono le azioni di cui è a conoscenza che, secondo lei, contribuiscono positivamente alla resilienza di Roma”.

Considerando che le metropolitane sono generalmente frequentate in buona parte anche da extracomunitari che a mala sanno l’italiano e difficilmente conoscono il significato della parola resilienza, pare persino inopportuno chiedere ai cittadini romani come la città affronta gli eventi traumatici proprio nei giorni in cui la Capitale è scossa dallo scandalo di Mafia Capitale.

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