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Roma, la visione immaginaria dei Cinquestelle

Sul blog di Beppe Grillo si dà un'immagine di Roma che non corrisponde alla realtà. La Capitale viene descritta come “una metropoli meravigliosa, curata, pulita, decorosa”

Roma, la visione immaginaria dei Cinquestelle

C’eravamo tutti sbagliati. Roma non è degradata, anzi. A leggere il blog di Beppe Grillo sembra quasi che sia meglio di Vienna e Melbourne, le città più vivibili del mondo.

“Una metropoli meravigliosa, curata, pulita, decorosa”. Così viene definita la Capitale d’Italia da Maurizio Alesi in un lungo post pubblicato sul sito politicaprima.com e rilanciato dal blog di Beppe Grillo. Tale Alesi sostiene di essere andato a Roma, in vacanza, “con spirito laico e distaccato per rendermi conto di persona, pronto a constatare un degrado diffuso ai limiti della decenza” per “realizzare un piccolo dossier personale sullo sfascio di Roma da conservare a futura memoria” e di aver fallito nel suo scopo.

"Ho iniziato la mia 'inchiesta' chiacchierando con l’autista della struttura dove alloggiavo giusto per sentire gli umori della gente comune. Contrariamente alle mie attese, secondo lui, - riporta Alesi - la città sta vivendo un passaggio importante verso la strada della rinascita e della funzionalità degna di una capitale europea”. L’autore di questo post descrive Roma come “una città in movimento tutt’altro che rassegnata” e in cui esiste “una convinta apertura di credito verso la Raggi da parte dei romani. Peccato che gli ultimi sondaggi registrano un notevole calo di consensi per il sindaco di Roma che, al momento, sarebbe bocciata da 7 romani su 10.

Ma per i grillini l’unico “vero tallone d’Achille di questa amministrazione” è l’Atac, l’azienda di trasporto pubblico che è stata “cannibalizzata e prosciugata dalle precedenti gestioni andrebbe rifondata”. “A parte i bus, - si legge ancora sul blog di Grillo - durante tutto il mio soggiorno, armato di fotocamera ho cercato disperatamente uno scatto, un video da scoop: sacchetti di immondizia in pieno Vaticano, crateri sul manto stradale dei Fori Imperial, cassonetti stracolmi a Piazza di Spagna: nulla”. Dichiarazioni forti e importanti che, però, non tengono conto di un piccolo particolare: girare a Roma, in agosto, è come passeggiare sul deserto del Sahara. Con il 90% delle attività chiuse e i romani in ferie è praticamente impossibile trovare lo stesso consumo di rifiuti che da settembre/ottobre torneranno a infestare la Capitale che, comunque, è sporca anche in estate.

Un’evidenza cui la propaganda grillina non dà credito: “Le mie foto costrette ad immortalare una città impeccabile, fioriere ovunque, marciapiedi puliti ovunque ti giravi, di buche nemmeno l’ombra e molte strade avevano addirittura il tappetino rifatto da poco”, scrive ancora l’improvvisato reporter. E ancora: “Nessuno mette in dubbio che ci siano le buche a Roma ma dare la rappresentazione di una città-groviera è un’altra cosa. Così come ci sarà pure qualche strada di periferia più trascurata, come avviene in tutte le città del mondo. Ma far leva su singoli casi per massacrare la capitale è fuorviante”.

“Persino in tempi di siccità, col lago di Bracciano 'prosciugato' (un altro inganno), le fontanelle continuavano a zampillare un’acqua cristallina”, si legge come se, finora, l’emergenza idrica fosse una leggenda metropolitana. Anche in periferia il degrado è solo immaginario:“Niente da fare neppure da quelle parti, dove anzi ho visto in azioni i mezzi dell’Ama che spazzavano e lavavano le strade. Si direbbe che la città è curata in maniera uniforme”. “Per fortuna i turisti, che conoscono il livello della stampa italiana, non ci credono e invadono Roma da tutti i continenti”, aggiunge il militante grillino che conclude il suo post con un grande senso di amarezza. “A me non restava che tornarmene a casa senza una foto da spendere per sputtanare la Raggi e questi sprovveduti incapaci che si sono messi in testa di governare le città”. Amen.

Di fronte a chi guarda il mondo con i paraocchi è inutile ribattere.

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