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Cinque fiducie al Rosatellum tra il caos e le proteste

Scoppia la bagarre in Aula del Senato, con il presidente Pietro Grasso che è costretto a richiamare più volte alcuni senatori

Cinque fiducie al Rosatellum tra il caos e le proteste

Cinque fiducie in tre ore e mezzo. Il Rosatellum marcia a passo di carica senza troppa suspense nell'aula di palazzo Madama. A parte qualche momento di tensione tra spintoni nell'emiciclo, occhi bendati dei 5 Stelle e gesto dell'ombrello dal senatore grillino Michele Giarrusso, i lavori procedono spediti. I timori dei giorni scorsi per il rischio di mancanza del numero legale, già mitigati ieri, oggi sono stati archiviati. Numero legale sulle prime due fiducie garantito da Pd e centristi in aula (Forza Italia e Lega sono rimasti fuori). Nel terzo e quarto vi sarebbe stato un aiutino da parte dei senatori verdiniani che hanno votato sì a tutte le 4 fiducie. Mentre c'è il no dei parlamentari di Mdp, al loro primo voto 'ufficialè da forza di opposizione dopo la formalizzazione dell'addio alla maggioranza, ieri al presidente Sergio Mattarella.

Il Rosatellum, insomma, si avvia a diventare legge entro domani mattina. Ma le polemiche rimagono. Alcuni senatori del Movimento Cinque Stelle, contrari alla fiducia sull'art. 1 della legge elettorale, sotto i banchi della presidenza, al momento di pronunciare il no, hanno scelto di proseguire la protesta di ieri, chi portandosi le mani davanti agli occhi, chi facendo un plateale gesto contrario con le braccia, e chi, come Vito Crimi, indossando nuovamente la benda. Roberto Cotti ha strappato platealmente dei fogli con il testo del 'Rosatellum'.

Nonostante le numerose assenze, è stato assicurato il numero legale. Lo riferiscono fonti parlamentari di maggioranza. È stato dunque superato il tetto di 133 che era quello relativo alla prima votazione sul verbale d'Aula. Curiosità, tra i presenti in Aula del Senato ma che non hanno votato risultano i Dem Massimo Mucchetti, Claudio Micheloni, Walter Tocci. Anche Luigi Manconi risulta essere presente ma non votante. Assente, tra gli altri, Giorgio Napolitano.

Via libera dell'Aula del Senato alla prima fiducia posta dal governo sull'articolo 1 della legge elettorale, relativo all'elezione della Camera dei deputati. I voti a favore sono 150, i voti contrari 61, nessun astenuto. Il numero legale è stato assicurato con 144 presenze. Salgono di una unità, da 150 a 151, i voti a favore della fiducia posta dal governo sulla legge elettorale, nella seconda votazione. Restano invece intatti i numeri dei contrari: 61 al primo voto e 61 al secondo. Nessun astenuto. Salgono anche i presenti: 219 alla prima fiducia e 220 alla seconda. La maggioranza nella seconda fiducia è a quota 107. Anche la terza fiducia, relativa all'art. 3 del provvedimento, è passata. I voti favorevoli sono stati 148, i contrari 61. Nessun astenuto.

L'aula del Senato ha approvato con 150 voti favorevoli e 60 contrari anche la fiducia posta all'articolo 4 del Rosatellum bis. L'articolo 5 della legge elettorale, che dispone l'invarianza finanziaria, è stato invece aopprovato con voto palese senza fiducia. Non hanno partecipato al voto i 5 Stelle, Mdp e Sinistra italiana. Per assicurare il numero legale, "a scanso di equivoci", nella quinta e ultima votazione di fiducia, viene riferito, hanno partecipato al voto anche alcuni esponenti della Lega e di Forza Italia.

Il timore era che, dopo l'uscita dall'Aula di SI, Mdp e M5s, che invece avevano partecipato in precedenza alle votazioni delle seconde chiame, non si raggiungesse il numero legale.

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