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Rossi lascia, arriva Messina. Berlusconi: "Ottimo lavoro"

Accettate le dimissioni del commissario straordinario, che diventa tesoriere del gruppo azzurro in Senato

Rossi lascia, arriva Messina. Berlusconi: "Ottimo lavoro"

Roma - Rivoluzione di velluto ma rivoluzione è. La potente tesoriera di Forza Italia, Mariarosaria Rossi, lascia. Getta la spugna dopo essere stata sul banco degli imputati per settimane. In verità le sue dimissioni erano già state messe sul tavolo più volte ma erano state rifiutate. Ora non più. A darne notizia una nota dello stesso Cavaliere: «La senatrice Mariarosaria Rossi ha svolto negli ultimi due anni con grande competenza, correttezza e lealtà un complesso e delicato incarico di commissario straordinario del partito. Prendo atto con rammarico delle sue dimissioni al termine dell'esercizio contabile e le sono davvero grato per l'ottimo lavoro svolto che ha consentito a Forza Italia di riordinare i conti e ottimizzare i costi». In effetti nel 2014 Forza Italia segnava 12 milioni di disavanzo; dopo la cura Rossi s'è arrivati a meno 3 milioni nel 2015. Meno 70%. Tuttavia le quotazioni della senatrice sono calate con la malattia del Cavaliere e gli scontenti nel partito (tra questi anche il capogruppo Paolo Romani, ndr) si sono fatti sentire. La nota prosegue: «La senatrice Rossi continuerà a svolgere, ovviamente, incarichi di rilievo nell'ambito del nostro movimento grazie alle sue competenze e al suo impegno politico. Dopo ampie consultazioni ho ritenuto di affidare il compito di commissario straordinario di Fi al senatore Alfredo Messina a cui vanno i miei migliori auguri di buon lavoro». Messina, senatore, è uomo molto vicino alle aziende di Berlusconi.

Dal canto suo, Mariarosaria Rossi si fa da parte e accetta il nuovo incarico di tesoriere del gruppo del Senato dichiarando in una nota: «Voglio innanzitutto ringraziare il presidente Berlusconi ed il capogruppo Romani dell'affetto, della fiducia e della stima dimostratemi offrendomi l'incarico di tesoriere del gruppo Forza Italia al Senato. Con spirito di servizio e con l'entusiasmo di sempre accetto questo nuovo impegno per il mio partito al fianco dei colleghi senatori». In realtà proprio con Romani erano state scintille alla vigilia dell'operazione del Cavaliere. Ed è stato quest'ultimo a volere la pax tra i suoi, suggellata con un pranzo Romani-Rossi. Il pranzo della distensione. E Romani, così, ringrazia il senatore Floris, ex tesoriere del gruppo, e apre le porte alla Rossi.

Intanto Berlusconi prosegue la sua riabilitazione: «Sono pronto a ricominciare», giura al telefono dalla sua camera del San Raffaele di Milano. Dall'altra parte della cornetta il presidente di Israele Reuven Rivlin che ribatte veloce: «Sei sempre un ragazzo». Tante le telefonate che arrivano in clinica dall'estero: quella del presidente del gruppo del Ppe, Manfred Weber, per esempio; ma anche quella del primo ministro bulgaro Bojko Borisov. Tutti a sincerarsi delle condizioni di salute dell'ex premier italiano che molti giudicano «in forma e sul pezzo». Lavora ore al giorno, interessandosi di politica interna e internazionale. Particolare attenzione alle elezioni spagnole dove, raccontano, «aveva previsto la vittoria del Partito popolare seppur risicata». Lavoro e riabilitazione con tanto di tre sedute di cyclette al giorno da venti minuti ciascuna.

E tra qualche giorno potrebbe anche proseguire le cure ad Arcore.

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