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Rossi smascherato: ha le case, ma non vuole profughi

Il governatore rosso su Facebook: "Li ospiterei, ma non ho abitazioni". Invece ne ha due

Rossi smascherato: ha le case, ma non vuole profughi

Ospitare i migranti? Sì, ma non in casa mia. Hanno il sapore di un amaro «vorrei ma non posso», le parole espresse dal governatore toscano Enrico Rossi su Facebook in risposta a chi gli chiedeva di dare l'esempio ai cittadini accogliendo in casa propria una famiglia di extracomunitari. «Non ho case, altrimenti lo farei volentieri» è in sintesi la posizione di Rossi. Peccato però che le cose non stiano esattamente così. Sull'onda emotiva delle tragedie legate alle migrazioni dalla Siria, la Regione Toscana ha istituito un numero di telefono dove i contribuenti possono dare la disponibilità per ospitare i migranti. Il presidente Rossi non ha perso tempo, e ha subito postato sul social network l'immagine di una famiglia in fuga dalla guerra, insieme alle indicazioni per farsi avanti. Qualcuno ha chiesto a Rossi quanti profughi ospiterà lui, e la risposta del futuro candidato alla segreteria nazionale del Pd non si è fatta attendere: «Ho solo l'abitazione in cui vivo, insieme a mia moglie, e poiché è una piccola casa non ho la possibilità di ospitare altrimenti lo farei». Discorso chiuso? Macché: è bastata una breve ricerca sul sito della Regione Toscana per scoprire che il governatore un'altra casa la possiede eccome, insieme a tre fondi e un terreno (più una barca a vela tutt'altro che spartana). Mentre chiede ai cittadini toscani di mettere a disposizione i propri immobili per i migranti, insomma, Enrico Rossi si tira fuori raccontando su Facebook di non poter dare il proprio contributo. Le informazioni patrimoniali del presidente fanno parte degli adempimenti previsti da una legge regionale del 2012 che all'insegna della trasparenza impone ad assessori e consiglieri di mettere in piazza i propri beni. Quindi è proprio Rossi ad aver autocertificato le sue proprietà, che includono – insieme a tre fondi, un terreno, la barca e l'auto – anche una casa in un Comune della provincia di Pisa, dove sembra risiedano suoi parenti.

E così per la seconda volta in pochi mesi – dopo il caso della foto pubblicata insieme a una famiglia Rom in piena campagna elettorale, costata a Rossi roventi polemiche e la perdita di qualche punto percentuale – il governatore si ritrova nell'occhio del ciclone. A decine, gli utenti di Facebook hanno rinfacciato a Rossi la scarsa attenzione che la Regione riserva a loro familiari alle prese con problemi sanitari, ad esempio. E la topica è grave: il governatore ha raccontato il falso sulla rete pur di non prendersi in casa una famiglia di migranti. La campagna della Regione Toscana, in ogni caso, continua a far discutere perché rivolta esclusivamente ai profughi: se fosse un italiano bisognoso a chiamare – magari uno delle 25mila famiglie toscane ancora in lista d'attesa per una casa popolare – riceverebbe picche. Per questo motivo il capogruppo regionale di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli ha istituito una linea telefonica dedicata a chi vuole accogliere persone senza tetto perché ridotte in condizioni di povertà. «Rossi è il solito radical chic di sinistra – spiega Donzelli – che fa il finto generoso con i profughi.

Questi personaggi neanche sanno quali sono i problemi degli italiani, perché fa più chic aiutare l'immigrato che l'italiano, salvo poi tenersi stretta la barchetta per le vacanze».

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