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Da rottamatore a pensatore

Foreign Policy incorona Renzi: "Potrebbe rivelarsi la speranza migliore per risollevare l’Italia. Da pensatore globale a uomo del fare (bene), però, il passaggio non è immediato

Matteo Renzi eletto "pensatore globale" da Foreign policy
Matteo Renzi eletto "pensatore globale" da Foreign policy

Da rottamatore a pensatore. Matteo Renzi nell'olimpo dei global thinkers. Lui con altri cento. Tutti nominati da Foreign Policy, la rivista statunitense che ogni anno si diverte a stilare la classifica dei 100 principali pensatori globali. E nel 2014 eccolo lì: il presidente del Consiglio, segretario del Pd, non più rottamatore, Matteo Renzi. Da oggi, anche pensatore. O meglio: decision makers.

"Dobbiamo crederci e l’Italia tornerà leader". Da Sydney Renzi indirizza il suo messaggio di speranza certo verso casa ma usandolo anche come slogan per riguadagnare credibilità nel mondo. A cominciare dall’Australia dove, dopo un G20 che gli ha fatto da sponda a Bruxelles sulla linea della crescita, ha deciso di rimanere un giorno in più volando a Sydney per una visita ufficiale, la prima di un premier italiano. Quella del premier è stata un’agenda fitta di incontri, che ha trasformato in una sorta di road show dell’Italia. Prima con gli investitori australiani, fondi di investimento e pensioni, ai quali ha spiegato le riforme messe in cantiere e illustrato "il suo grande lavoro per rimettere il Paese a posto e rilanciarlo". E, intanto, non può non gongolare nel sapere che la speciale classifica compilata annualmente dalla rivista Foreign Policy lo ha inserito tra i migliori decision makers a livello mondiale. Insieme a lui c'è pure la cancelliera tedesca Angela Merkel e il primo ministro indiano Narendra Modi.

Un po' come il premio Nobel al presidente Barack Obama, Renzi è "pensatore globale" sulla fiducia. Per carità, finora ha solo pensato. Alcune idee buone le ha pure partorite. Altre meno. Il bilancio si farà in futuro. Ma, intanto, Foreign Policy, che dal 2008 è entrata a far parte dello Slate, il gruppo di area dem che possiede pure il Washington Post, lo premia più per i pensieri che per i fatti. "Per aver scalzato la politica del bunga bunga" è la menzione dedicata al presidente del Consiglio di cui vengono ricordate la giovane età, il proposito di voler "rottamare il vecchio ordine italiano" e le resistenze incontrate dentro e fuori dal parlamento. "Se resisterà nel suo incarico - si legge su Foreign Policy - Renzi potrebbe rivelarsi la speranza migliore per sollevare l’Italia dalla peggiore recessione economica dagli anni Trenta".

Da pensatore globale a uomo del fare (bene), però, il passaggio non è poi così immediato.

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