Cronaca locale

Ruspe alla tendopoli e migranti sgomberati: "Basta zone franche"

Oltre 200 stranieri erano nel campo gestito da Baobab. Il Viminale: «Non ci fermeremo»

Ruspe alla tendopoli e migranti sgomberati: "Basta zone franche"

Al Viminale fanno sapere che sarà solo il primo di una lunga serie lo sgombero del campo per migranti gestito dall'associazione Baobab Experience, vicino alla stazione Tiburtina, che da tempo era al centro di polemiche. Un'area, quella dell'accampamento illegale, in cui criminalità e illegalità l'hanno sempre fatta da padrone. Impossibile frequentare la zona di notte, per chiunque, eccetto che per gli ospiti, per lo più immigrati senza permesso di soggiorno.

Sono stati gli agenti della Polizia di Stato, con blindati e una ruspa, a portare avanti l'operazione già dalle prime luci dell'alba di ieri mattina. I circa 200 extracomunitari trovati nel parcheggio di via Gerardo Chiaromonte, ribattezzato piazzale Maslax, sono stati portati al più vicino ufficio immigrazione, quello di via Patini, per essere identificati.

Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha subito postato sui social un suo commento: «Zone franche, senza Stato e legalità, non sono più tollerate. L'avevamo promesso, lo stiamo facendo. E non è finita qui. Dalle parole ai fatti».

Subito i volontari di Baobab Experience hanno attaccato l'amministrazione romana rea, a loro dire, di affrontare la questione nel modo sbagliato. «Le questioni sociali, a Roma, si risolvono così: polizia e ruspa. Il Campidoglio a 5 stelle non è diverso né dai precedenti, né dalla Lega. Una vergogna infinita per questa città», hanno scritto su Twitter.

Per i responsabili dell'associazione il Comune di Roma avrebbe dovuto pensare a soluzioni alternative. Dicono che si aspettavano lo sgombero, ma che speravano in azioni coordinate e meno drastiche.

«Non ce ne voglia il Comune - hanno chiarito ai giornalisti -, ma siamo scettici, molto scettici. Tutte e tutti noi vorremmo che il presidio di piazzale Maslax rimanesse vuoto il prima possibile, che tutti i suoi abitanti trovassero una sistemazione degna. Ma in modo strutturato, non all'ultimo minuto per tamponare anni di approssimazione e coreografie politiche sulla pelle delle persone».

La linea del governo sugli sgomberi è chiara e netta e va in una direzione univoca: nessuna tolleranza. Tanto che lo stesso Salvini ha annunciato altre 27 azioni di questo tipo, in tempi brevi: «Quattro per edifici pericolanti e ventitré perché hanno iniziative giudiziarie in corso. Non ci fermeremo» ha detto.

L'azione di ieri mattina ha scatenato inevitabili reazioni politiche: «Bene l'intervento al centro Baobab, già sgomberato diverse volte. Auspichiamo che questa sia l'ultima - ha commentato la leader di FdI, Giorgia Meloni - Ora il sindaco Raggi sgomberi anche gli stabili occupati da immigrati e divenuti luogo di degrado, spaccio e criminalità. Tolleranza zero contro le zone franche».

Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, si auspica da Salvini «la stessa fermezza nel liberare l'immobile occupato da Casapound». Ovvero da coloro che per la ex presidente della Camera, Laura Boldrini, sono i «fascisti del terzo millennio». Per Giuseppe Civati, invece, lo sgombero non sarebbe che una «ritorsione» che arriva dopo la manifestazione antirazzista di sabato scorso a cui ha partecipato proprio Baobab. Il cui responsabile, Andrea Costa, avverte che un centinaio di persone, tra cui migranti regolari che avevano trovato lì una sistemazione, «rimarrà per strada».

Il Campidoglio, solo nell'ultima settimana, però, avrebbe accolto settantacinque dei presenti nell'area.

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