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Il Russiagate sfiora Donald. Fermato il consigliere Stone

Arrestato all'alba: nel 2016 era nello staff elettorale Contattò Wikileaks per avere le mail della Clinton

Il Russiagate sfiora Donald. Fermato il consigliere Stone

New York Il Russiagate sempre più vicino a Donald Trump. A finire in manette è questa volta lo storico consigliere e amico del presidente Roger Stone, che ha seguito la sua campagna per le elezioni 2016. Su ordine del procuratore speciale Robert Mueller l'Fbi lo ha arrestato prima dell'alba facendo irruzione nella sua casa di Fort Lauderdale, in Florida. È accusato di sette capi d'imputazione tra cui corruzione di testimoni, ostruzione della giustizia e false dichiarazioni, ma secondo le carte di Mueller sarebbe anche colui che - su richiesta dei responsabili della campagna - contattò WikiLeaks per ottenere le email hackerate ai democratici che potevano danneggiare Hillary Clinton. Tra giugno e luglio 2016 avrebbe riferito ad «alti funzionari della campagna» riguardo le email del sito di Assange. E «dopo la pubblicazione delle email il 22 luglio 2016 - si legge in uno stralcio pubblicato dalla Cnn - a un alto funzionario della campagna fu ordinato di contattare Stone per chiedergli se ci sarebbero state nuove pubblicazioni, e se ci fossero altre informazioni in grado di danneggiare la Clinton».

Stone è già comparso in tribunale ed è stato rilasciato dietro una cauzione di 250mila dollari: si è dichiarato non colpevole, negando le accuse che ha definito «motivate politicamente», e ha ribadito che non testimonierà contro il tycoon. In passato ha però ammesso di aver scambiato messaggi con Guccifer 2.0, l'account Twitter dietro al quale, secondo gli 007, c'erano gli agenti dei servizi russi che avrebbero preso parte all'hackeraggio. «Questa storia non ha nulla a che vedere col presidente», ha commentato la portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders. Mentre il Commander in Chief, dopo l'arresto, ha scritto su Twitter che l'inchiesta sulle interferenze russe a Usa 2016 è la «più grande caccia alle streghe nella storia. I trafficanti di droga e di esseri umani sono trattati meglio». «Chi ha avvisato la Cnn di trovarsi lì?», si e' poi chiesto The Donald, facendo riferimento al video esclusivo della rete che riprendeva gli agenti dell'Fbi mentre conducevano il blitz.

Stone - il sesto collaboratore di Trump imputato nell'indagine sui presunti legami tra il suo entourage e uomini di Mosca - ha iniziato la carriera come consulente della campagna elettorale per Richard Nixon, del quale ha un grande tatuaggio sulla schiena. Il New York Times nota che ha trascorso decenni a praticare le arti oscure della politica, scandali inclusi, per contribuire a influenzare le campagne elettorali americane. La sua vita e la sua carriera sono raccontate nel documentario Get me Roger Stone, scritto e diretto da Dylan Bank, Daniel DiMauro e Morgan Pehme e distribuito da Netflix nel 2017. «Roger - ha detto il magnate newyorkese in un'intervista per il film - ha sempre voluto che mi candidassi per la Casa Bianca». E sempre nel documentario, l'ex capo della campagna elettorale del tycoon, Paul Manafort (condannato per diversi capi di imputazione) ha raccontato che «il rapporto di Roger e Trump è stato così interconnesso che è difficile definire cosa sia Roger e cosa sia Donald».

Ufficialmente Stone si e' allontanato dalla sua campagna nell'agosto 2015, ma informalmente avrebbe continuato a consigliarlo. VRob

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