Rutelli torna in università: "A 62 anni mi laureo come voleva mio padre"
25 Settembre 2016 - 13:24All’ex ministro Francesco Rutelli mancano due esami per conseguire la laurea
Francesco Rutelli potrà finalmente fregiarsi del titolo di ‘dottore’. Quarantadue anni dopo aver dato il primo esame di Architettura, l’ex sindaco di Roma è tornato sui banchi universitari per conseguire la laurea in Pianificazione e Progettazione del Paesaggio e dell’Ambiente, un nuovo insegnamento promosso dall’interfacoltà, tra la Sapienza e la Tuscia.
“È bello poter riprendere qualcosa di incompiuto. Volevo tornare a studiare a livello scientifico materie di cui mi sono occupato politicamente” ha detto Rutelli al Corriere della Sera riferendosi al suo passato da ex primo cittadino della Capitale e da ministro dei Beni Culturali. “Con la mia legge di un albero per ogni nato: solo a Roma ne abbiamo piantati 120.000”. Per laurearsi dovrà sostenere solo una decina di esami, dato che 8 gli sono stati convalidati dalla facoltà di Architettura che aveva frequentato tra il 1973 e 1977. Studi che aveva dovuto interrompere per via del suo impegno politico. “Non ho mai avuto tempo di prendere fiato, - dice - né di rimpiangere un mestiere che ho scelto di non fare. Ora, continuare a studiare, imparare cose nuove, è meraviglioso”.
Ora, invece, ce l’ha fatta a completare gli studi anche nel nome di suo padre architetto che avrebbe voluto che il figlio seguisse le sue orme.“Il giorno prima della sua morte – ricorda Rutelli - lo andai a trovare con la fotocopia della delibera che assegnava il nuovo Auditorium a Renzo Piano. Vede, il dilemma italiano è sempre tra trasformazione e conservazione. Nel paesaggio, come nelle città, l’incontro tra politica e competenze deve trovare l’equilibrio”. E fa l’esempio della la nuova biblioteca Hertziana, in via Gregoriana, un’opera quasi sconosciuta “che integra il manierismo dello Zuccari, architettura contemporanea e la riscoperta degli antichi orti di Lucullo”. Sulla Roma guidata dalla Raggi, Rutelli dice: “Il problema è il collasso tecnico-amministrativo. Basta vedere lo stato dei piccoli cantieri diffusi per lo scorso Giubileo, per lo più stradali. Quell’evento è quasi terminato, e i piccoli lavori di manutenzione sono fermi. Altro che Olimpiade...”. Ma aggiunge che secondo lui “Virginia Raggi magari era favorevole all’Olimpiade, ma era vincolata dal no pre-annunciato in campagna elettorale”. Il no ai Giochi è stato, dunque, un errore. “Una rinuncia epocale: ‘Non possiamo rischiare di vincere, non riusciamo a governare e a sconfiggere la corruzione’”. L’intervista si chiude con un accenno al suo futuro:“Nei prossimi giorni vedrò i docenti per un’ipotesi di laurea.
Ho ancora due esami” ma non dice quali “per scaramanzia”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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