Cronache

Sacerdote a luci rosse faceva prostituire l'amante in sacrestia

Sacerdote a luci rosse faceva prostituire l'amante in sacrestia

Padova - Se i parroci non sono proprio... santi. Accade a Padova, nella parrocchia della chiesa di San Lazzaro, piccolo rione popolato da 1500 anime. Una comunità tranquilla, ora diventata scenario di una vicenda a luci rosse.

Il parroco, don Andrea Contin, 48 anni, è finito nel registro degli indagati per favoreggiamento della prostituzione e violenza privata. Il «don» dal 2014 avrebbe avuto una relazione con una parrocchiana. La donna si era innamorata di lui; un amore clandestino, divenuto morboso tanto da indurre la parrocchiana a sporgere denuncia, non meno di due settimane fa. Il prete avrebbe preteso rapporti sessuali estremi e poi l'avrebbe «offerta» ad altri uomini in cambio di denaro. Da qui sono partite le indagini e mercoledì mattina il blitz. I militari dell'Arma hanno fatto irruzione nella canonica trovando di tutto e di più: materiale pornografico, decine e decine di giochi erotici, fruste, vibratori, collari di cuoio e tacchi a spillo. Una stanza intera, piena. Perfino stimolanti sessuali per donne a forma di anello. Le indagini sono all'inizio, coordinate dal sostituto procuratore Roberto Piccione e dal maresciallo Alberto Di Cunzolo, che con i suoi uomini ha effettuato la perquisizione. Alla vista dei carabinieri don Contin si è quasi sentito male e ha avvisato la curia di quanto gli stesse accadendo. Ora il materiale è stato sequestrato e dovrà essere analizzato dagli inquirenti.

In tutto questo i parrocchiani sono sotto choc. Per noi era quasi un santo, dicono. Brillante, colto, un punto di riferimento. Intanto nella serata di mercoledì un comunicato della Diocesi: «Siamo a conoscenza di un'indagine in corso che riguarda un nostro presbitero diocesano, a cui sono stati contestati reati molto gravi. Ci auguriamo venga fatta tempestiva e piena verità sui fatti. Al momento non abbiamo elementi sufficienti di valutazione per prendere provvedimenti di ordine canonico». Non è la prima volta che quella parrocchia viene travolta da simili scandali. Prima di don Contin c'era don Paolo Spoladore, ribattezzato «don Rock», che dal 2015 è ridotto allo stato laicale perché diventato papà. Anche lui aveva avuto una relazione con una donna padovana.

Citando Vasco: «Una generazione di sconvolti che non ha più santi, né eroi».

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