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Sala: "Io alle primarie del Pd? Sindaco fino al 2021

Beppe Sala non si candida per il dopo Renzi: "Il mio presente si chiama Milano, poi si vedrà". E critica Zingaretti: "I compiti vanno portati avanti"

Sala: "Io alle primarie del Pd? Sindaco fino al 2021

"Il mio presente si chiama Milano e durerà fino al 2021. Poi vedremo". Beppe Sala assicura così di non volersi candidare alla guida del Partito democratico per il dopo Renzi.

"Quando passi attraverso una malattia grave, non puoi che essere un uomo cambiato", ha spiegato il sindaco di Milano al direttore del Corriere, Luciano Fontana, durante la presentazione del suo libro a Tempo di libri, "Rispetto ai piccoli problemi che fanno impazzire le persone ora ho la capacità di dire andiamo avanti. Non guardo al futuro, non sono più capace di fare un progettualità sul mio futuro".

Del resto il sindaco giudica "improrio" anche il gesto di Nicola Zingaretti di candidarsi alle primare Pd il giorno dopo essere rieletto presidente della Regione Lazio: "I compiti vanno portati avanti", dice, "Se mi metto anche io sono solo uno che si aggiunge, mentre da qui posso dare un grande contributo perché la città potrà confermare il suo ruolo" in particolare sui temi della solidarietà e dell'immigrazione affrontata con misura".

Sala ha anche parlato della situazione del partito: "Credo che tutti abbiamo capito il bene e il male del renzismo", ha detto, "Il difetto è stato circondarsi di poche persone e non saper allargare. Il punto più basso è stato quella conferenza stampa post elezioni. Che cosa intendeva quando parlava di caminetti? Guardate che abbiamo governato con Denis Verdini". E ancora: "La Boschi ha dimostrato in breve tempo di essere una persona con personalità politica ma non ho capito come sia stato possibile che dopo il referendum sia stata imposta come sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

Pensate che gli elettori non leggano queste cose?".

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