Politica

Il Salone della creatività Milano è il centro del mondo

Ha 2400 espositori e spazia dallo stile Classico, con una mostra sulla storia dell'arredamento italiano, fino al Satellite con i progetti dei giovani

Pamela Dell'Orto

C'era una volta il classico, e non ce ne dobbiamo scordare, perché è il nostro patrimonio. È questo il messaggio della 55esima edizione del Salone del Mobile di Milano, che si è aperta ufficialmente ieri (e si chiuderà domenica 17). Al centro dei 270mila metri quadri di superficie della Fiera di Rho, al padiglione 15, è stata allestita una grande mostra sul patrimonio classico del Made in Italy. «Before Design: Classic»: un percorso fra la storia dell'arredamento italiano prima della nascita del design. Otto sale, e la più sorprendente è ispirata al Teatro Olimpico di Sabbioneta: qui c'è la proiezione no stop del corto di Matteo Garrone, dedicato alla riscoperta della bellezza classica come patrimonio italiano. Un gruppo di ragazzi che si muove in una terra desolata e mette in salvo alcuni pezzi d'arredo classici, riscoprendone il valore e la bellezza. «Qui al Salone siamo campioni del Mondo. Forse non ci rendiamo tanto conto di quanto sia straordinario questo Salone che mette Milano e la Lombardia al centro del mondo», commenta Roberto Maroni, governatore della Lombardia che ieri ha inaugurato i Saloni insieme al sindaco uscente di Milano Giuliano Pisapia. «Ne siamo orgogliosi anche se mi piacerebbe che Roma ci considerasse di più, siamo motore dell'Italia e dell'Europa e ancora oggi lo dimostriamo», ha aggiunto Maroni dopo il taglio del nastro. In 6 giorni arriveranno a Milano 300mila visitatori (30mila sono attesi sono nel weekend) da oltre 160 Paesi dei 5 continenti. Tutti in città per conoscere le novità appena sfornate da 2.400 aziende e marchi italiani e internazionali. Che espongono in Fiera ma non solo, perché ieri si è aperto ufficialmente anche il Fuorisalone, evento unico fra le vie, gli showroom e le grandi location di Milano, che conta più di mille eventi, sparsi fra i 9 distretti del design: da Zona Tortona a Brera, da Porta Venezia a Sant'Ambrogio, da Ventura Lambrate alle centrali 5 Vie, da San Babila a San Gregorio. E poi una ventina di luoghi di culto, dall'Università Statale alla Fabbrica del Vapore, dall'Orto Botanico di Brera alla Torre Velasca, che venerdì sera si è illuminata di blu (e rosso) grazie alla mano del mitico Ingo Maurer. Milano è invasa da grandi eventi, cocktail, incontri con designer e archistar, dibattiti, party, notti bianche del design. Intanto fra gli stand, e negli showroom delle grandi aziende vanno in scena le novità del settore che muove un valore di quasi 25 miliardi di euro. La Design Week di Milano è anche questo. La Fiera conta 1.300 espositori su una superficie di 150mila metri quadrati, divisa fra il «classico» e il «design». E quest'anno tornano i due padiglioni dedicati alla cucina e al bagno, EuroCucina (nei padiglioni 9,11,13 e 15) e il Salone Internazionale del Bagno (nei padiglioni 22 e 24), sempre più dedicato al benessere. New entry il padiglione dedicato all'arredamento di lusso, e qui espongono molte maison di moda, come Fendi, Cavalli, Versace, Ungaro, ma anche Aston Martin e Lamborghini. E sempre in Fiera torna l'immancabile Salone Satellite (nei padiglioni 13 e 15) dedicato a 650 giovani designer, e un concorso con i progetti dedicati al bagno e alla cucina.

Un'oasi dove ormai è tradizione trovare le chicche dei nuovi talenti.

Commenti