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Salvini apre ai dem disponibili. La replica: "Governi con i suoi"

Il leghista è pronto a offrire una Camera a M5S. E sul premier: "Pure Pippo o Pluto, basta con i tecnici"

Salvini apre ai dem disponibili. La replica: "Governi con i suoi"

«Qualcuno è in grado di accendere la luce? E luce fu». Inizia con una citazione biblica, questa volta dal libro della Genesi, la conferenza stampa del segretario della Lega, Matteo Salvini, dopo l'incontro e il pranzo con i «suoi» deputati e senatori. «Non fatevi ammaliare dalle sirene romane», «restate in strada perché abbiamo tutti gli occhi puntati addosso» il consiglio numero uno ai parlamentari (non ancora proclamati) da colui che ne sa qualcosa di quel che accade ai politici della Lega, e non solo, quando arrivano nella stanza dei bottoni e nella città che un tempo i lumbard chiamavano «Roma ladrona», simbolo del potere con le sue lusinghe.

Altra era geologica, ma presente, perché nonostante l'ondata di neo parlamentari (il più giovane deputato ha 25 anni) e il «sovranismo» del leader, una star della giornata è il fondatore appena rieletto Senatúr, il settantaseienne Umberto Bossi. «Quarantacinque anni e centottantatré parlamentari, non male» dice Salvini, che festeggia il suo compleanno con deputati e senatori, oltre il 70 per cento di debuttanti, record strappato ai 5Stelle. Dichiara: «Sono l'unico candidato premier della Lega». Cammina sulle uova del politicamente corretto: «I contatti con il presidente della Repubblica li tengo io, ma sarà lui a decidere».

Se l'orizzonte si apre a una maggioranza più ampia, Salvini ci sta: «Non ho smanie personali, andare al governo per il gusto di fare il ministro non fa parte della mia natura. Come presidente del Consiglio serve qualcuno che abbia rispetto del programma. Se arriva un genio, viva il genio: come premier mi vanno bene Pippo, Pluto o Paperino». Purché parlamentare: «No a un governo guidato da un non eletto, sennò che le facciamo a fare le elezioni?». Sui ministri è di più larghe vedute: «Se c'è qualche tecnico, per carità di Dio...».

Spalanca le porte ai dem, corteggia l'ex premier Matteo Renzi («telefonerei a lui»), anche se contemporaneamente assicura di avere visioni distanti sui migranti: «Io li voglio fermare, qualcuno li vuole fare arrivare». A tempo di record arriva il no del Pd, col capogruppo alla Camera, Ettore Rosato: la Lega governi con chi ha i suoi programmi e toni.

L'oggi riguarda l'elezione dei presidenti di Camera e Senato e qui il segretario della Lega riserva altre sorprese, perché non ha «niente contro» la presidenza di una Camera affidata ai 5Stelle e dell'altra al centrodestra. Parla di accordi con i singoli parlamentari. Fa anche una capriola con atterraggio in direzione dell'Ue: «Io sono un europeista convinto. Penso che l'Europa vada cambiata». E Berlusconi regista del centrodestra? Salvini non si smarca: «Ieri (ieri l'altro per chi legge, ndr) ero a San Siro e ho fatto un selfie con Franco Baresi.

La squadra vince se ha una difesa forte, io mi accontento di fare il libero».

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