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Salvini attacca Confindustria: "Siete rimasti zitti per anni"

Scontro tra il vicepremier e gli industriali: "Lasciate lavorare il governo". Ma l'onda dei 3mila imprenditori non si ferma

Salvini attacca Confindustria: "Siete rimasti zitti per anni"

Matteo Salvini adesso mette nel mirino gli industriali e apre un braccio di ferro con Confindustria. Il vicepremier non ha digerito i colpi di Boccia e soprattutto quel popolo di tremila imprenditori che a Torino ha cercato di spronare il governo ad avere più attenzione per il settore industriale mentre tutti gli indicatori indicano un'economia in frenata. Il ministro degli Interni adesso risponde colpo su colpo e va allo scontro: "Siamo qui da sei mesi, ascolterò e incontrerò tutti ma lasciateci lavorare. C’è qualcuno che è stato zitto per anni - aggiunge - quando gli italiani, gli imprenditori, gli artigiani venivano massacrati. Ci lasciassero lavorare e vedranno che l’Italia sarà molto meglio di come l’abbiamo ereditata".

Parole pesanti che accendono lo scontro tra il governo e Confindustria. Salvini sulla manovra non cambia rotta e manda ancora una volta un messaggio all'Europa: "È una manovra seria, non dipende dallo zero virgola, ma dai contenuti, una manovra che ha degli investimenti che non ci sono mai stati negli anni precedenti. Il 2%? Questi - spiega il ministro - sono numeri su cui si esercitano giornalisti e commissari europei, non noi, noi badiamo alla sostanza e a trovare risorse". Insomma la tensione tra il vicepremier, l'Europa e adesso Confidnustria continua a salire. Già qualche giorno fa lo stesso Salvini aveva attaccato la confederazione degli industriali: "Alcuni come Confindustria non so quanto rappresentino gli imprenditori veri". Ora un altro attacco. La battaglia prosegue. Salvini poi ha cercato di tendere la mano al presidente di Confidustria, Vincenzo Boccia, affermando di essere disponibile per un caffè per spiegargli la manovra. La risposta del numero uno della confederazione degli industriali non si è fatta attendere: "Apprezziamo la disponibilità al dialogo, ma occorrono fatti sulla coerenza della manovra economica che abbiamo posto ieri a Torino nell’interesse del Paese e di chi intenderebbe rappresentare anche il mondo dei produttori della nazione.

Voglio solo segnalare che ieri eravamo l’associazione che rappresenta tre milioni di imprese: penso che sia un campione cosiddetto statisticamente valido rispetto agli imprenditori che incontra il ministro, il cui numero credo sia sicuramente inferiore rispetto ai nostri".

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