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Salvini avverte la "rossa" Toscana: "Subito un centro per rimpatri dei clandestini"

Il ministro dell'Interno ha chiesto alla Regione e al Comune di Firenze un piano per un centro per rimpatriare i clandestini. E adesso, punta sulla vittoria in Toscana alle elezioni

Salvini avverte la "rossa" Toscana: "Subito un centro per rimpatri dei clandestini"

Matteo Salvini lancia l'ultimatum al Comune di Firenze e alla Regione Toscana sul fronte migranti. "Ho chiesto al sindaco di Firenze e alla Regione Toscana di identificare un posto per il Centro dei rimpatri dei clandestini". Nel corso della conferenza stampa dopo la riunione del comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza nella prefettura di Firenze, il ministro dell'Interno ha detto che le amministrazioni locali devono impegnarsi di più.

"Se mi si chiede di espellere i clandestini, ogni regione deve fare la sua parte, e non parlo del sindaco, ma di qualche altro amministratore locale in Toscana. Se c'è un pregiudizio ideologico sarà un problema non per Salvini ma per i fiorentini e toscani. Non vorrei che la Regione Toscana fosse l'ultima in Italia ad avere un centro per i rimpatri dei clandestini". Queste le dichiarazioni del leader del Carroccio.

Salvini ha poi detto di aver aumentato i fondi per la sicurezza del capoluogo toscano. "Ho comunicato al sindaco di Firenze che ho firmato nuovi fondi per Firenze per la sicurezza urbana e la video sorveglianza per 1,5 milioni di euro, di cui 400 mila euro per nuove telecamere". "Firenze è una città che conta è uno dei gioielli e simboli dell'Italia nel mondo ma è anche e una delle città in cui non sono in calo i reati, specie rapine e furti. Le statistiche ci dicono che 54% dei reati è compiuto da cittadini stranieri", ha aggiunto Salvini.

E il leader della Lega lancia anche la campagna per prendersi la Toscana e anche Firenze: "Da segretario della Lega ci tengo particolarmente a vincere in Toscana. Mi sono emozionato molto per le ultime vittorie a Pisa e Siena e Pistoia".

"Vedremo di sbagliare il meno possibile, c'era già Renzi che si riteneva infallibile".

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