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Salvini a cena da Berlusconi ma l'intesa è ancora lontana

Tra i leader c'è simpatia reciproca. Per la Lega l'appoggio di Forza Italia a Renzi rimane un ostacolo insormontabile

Salvini a cena da Berlusconi ma l'intesa è ancora lontana

Berlusconi apre le porte di Arcore a Salvini. Domenica sera: il Cavaliere è appena rientrato a villa San Martino dopo aver ricevuto l'abbraccio dei suoi, riuniti a Sirmione per la tre giorni di formazione politica organizzata da Mariastella Gelmini. Il leader della Lega, invece, è fresco reduce dal bagno di folla a Cittadella, in provincia di Padova, dove ha arringato la folla in nome dell'antirenzismo. Forza Italia e Lega, così lontani così vicini. Ed eccolo il faccia a faccia, preannunciato nei giorni scorsi dall'ex premier al fine di riaprire il cantiere di centrodestra e riannodare i fili di un'alleanza futura. Trapela poco dall'incontro; soltanto che «tutto sommato è andato bene».

C'è simpatia reciproca tra il Cavaliere e il giovane condottiero leghista e la comune fede rossonera aiuta a creare un clima di umana sintonia. Ma la politica è politica e, per adesso, le posizioni dei due non collimano. Berlusconi gioca su due piani: da una parte è tentato dal soccorso azzurro a Renzi, estendendo il patto del Nazareno anche in materia di lavoro ed economia; dall'altra tesse la sua tela per aggregare le forze di centrodestra in funzione anti-Pd. Una contraddizione solo apparente perché l'obiettivo è sempre lo stesso: contribuire a fare la rivoluzione liberale. Il fine è mettere a dieta lo Stato, abbassare le tasse, riformare il mercato del lavoro, dichiarare guerra al sindacalismo reazionario, sburocratizzare il Paese. È su questo il Carroccio è in linea con il Cavaliere. Soltanto che per Salvini è il mezzo che non va. Renzi è un bluff e per centrare gli obiettivi comuni non serve far da stampella al premier ma inchiodarlo ai propri insuccessi.

Berlusconi capisce le ragioni del capo della Lega: facendo opposizione dura Salvini ha ricompattato il partito, ha portato il Carroccio dal 3 all'8 per cento e rotti e fatto breccia nell'elettorato di centrodestra. Tutto vero. Com'è vero, però - ed ecco l'obiezione più forte dell'ex premier - che «solo uniti si vince». E che con l'8 o anche il 10 per cento il Paese non si cambia. Si ragiona tra un piatto e l'altro, ci si usma ma senza diffidenza, anzi. Non c'è fretta né di siglare alcun accordo né di rompere. Salvini è pronto a ridiscutere su un futuro matrimonio di interesse senza preclusioni ma mette sul tavolo un altro elemento, ostacolo alla liasion : «Noi con Alfano non ci possiamo stare; con lei ci parlo, presidente, con il ministro dell'invasione no».

Ecco il vero scoglio del Cavaliere: tenere assieme nello stesso recinto cani e gatti. Impossibile sciogliere il nodo subito, così, con una cena. Ma tra gli azzurri si valuta positivamente che almeno s'è aperto un tavolo di discussione seria. Il Cavaliere non vuole premere sull'acceleratore e il primo orizzonte sono le elezioni regionali a primavera. Un conto è un'alleanza politica, un altro l'accordo per le amministrative dove - peraltro - in tanti casi Forza Italia, Lega e Ncd governano assieme. Berlusconi e Salvini si lasciano con l'intenzione di rivedersi e ridiscuterne. Che Salvini non sia arroccato in uno splendido (e nordico) isolamento lo dimostra pure il progetto a cui sta lavorando il senatore Raffaele Volpi su mandato del leader: una nuova formazione politica, parallela alla Lega, che raccolga le istanze autonomiste provenienti dal Sud. Pare pure che sia pronto addirittura il simbolo, dove però non comparirà Alberto da Giussano ma presumibilmente il nome «Salvini».

Berlusconi, invece, ieri ha dedicato - come tradizione - la giornata ai figli e agli amici. Ma chi lo sente lo descrive di buon umore e molto «in palla». Sul fronte partito predica l'apertura a «gente nuova» e già oggi a palazzo Grazioli a Roma incontrerà tutti i coordinatori regionali dei Club, guidati da Marcello Fiori. E per venire incontro alla necessità di far scendere in campo giovani estranei ai vecchi riti della politica, i fratelli Luca e Andrea Zappacosta, al timone di Azzurra Libertà, daranno vita a un tour in tutta Italia per reclutare altri giovanissimi come loro.

Prima tappa venerdì sera a Perugia.

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