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Salvini chiama Di Maio: "Scendi sulla terra e facciamo il governo"

Il segretario del Carroccio: «Ok a Casellati o Fico se fanno finire i litigi tra 5 Stelle e Fi»

Salvini chiama Di Maio: "Scendi sulla terra e facciamo il governo"

«Sono ottimista, penso che ci sarà un governo a guida centrodestra con la collaborazione, spero, dei 5Stelle». Matteo Salvini non ha chiuso a Di Maio, vuole convincerlo a prendere tutto il pacchetto Lega-Fi-Fdi. E nel video su Facebook dà un mese di tempo al leader grillino: «Poi, se tirano ancora a campare, tanto vale tornare a votare».

In serata, a Di martedì su La7, il segretario del Carroccio lancia un appello a Di Maio: «Lascia perdere io, io, io, torna sulla terra, ci vediamo e ragioniamo». Teme che lo guidi «la smania di andare al governo a tutti i costi», o che, al contrario, usi «Berlusconi per non andare al governo». Chiede umiltà: «Tutti devono rinunciare a qualcosa». Già prima Salvini aveva risposto su Twitter alla minaccia di Di Maio di chiudere uno dei due «forni» e lasciare aperto solo quello con i dem, se non mollerà Berlusconi, postando un selfie tra piante di carciofo: «C'è chi chiude il forno, c'è chi cura l'orto».

Matteo non vuol fare il secondo di Di Maio e per questo cerca di stringere un accordo come leader di tutto il centrodestra, con il suo 37%, ribadisce che non intende «tradire il voto degli italiani» e fare da solo. Se serve, è anche disposto personalmente ad un «passo di lato», in favore di una terza figura, anche tecnica. «Se ci fosse qualcuno in gamba, che sottoscrive un programma che io condivido, perché no». L'importante è cancellare la Fornero, gli studi di settore, abbassare le tasse, controllare i confini e la legittima difesa.

Visto che il centrodestra non ha i numeri sufficienti per formare un governo, «ed escludendo la sinistra, rimane il dialogo con i 5Stelle», che Salvini vuole «percorrere fino in fondo, a meno che i grillini non vogliano far finta di governare e preferiscano stare fuori a dire no, no». Ribadisce dunque il suo no al Pd e rivela che Berlusconi gli ha chiesto di accettare i dem e lui ha risposto: «Non pensarci neanche». Salvini spinge perché qualcosa si muova, non subito ma dopo le regionali in Molise di domenica prossima e in Friuli il 29 aprile. Spera in una doppia vittoria, che gli darebbe più forza nel trattare al Quirinale. «Da lunedì si cambia in Molise - dice -, da lunedì prossimo in Friuli Venezia Giulia. A livello nazionale, se i molisani manderanno a casa la sinistra e premieranno la Lega, qualcosa vorrà dire. Potrà accelerare questa fase complicata di inizio di un nuovo governo».

Intanto, ben venga un incarico esplorativo al presidente della Camera, Roberto Fico, o del Senato, Elisabetta Casellati. «Giudico positivamente - dice il segretario leghista- ogni passo in avanti verso la fine delle polemiche e l'inizio del lavoro vero». E l'azzurra sullo scranno più alto di Palazzo Madama, «di sicuro può fare un buon lavoro».

Le prospettive che Salvini continua a rifiutare sono quelle di un «incarico al buio» per cercare voti «come funghi» in Parlamento («Vado a vedere solo se ho i numeri») e di un governo di larghe intese, su input del Capo dello Stato, tipo Monti e Letta: «Il governo tutti insieme è per gli italiani la fregatura peggiore». Però, gli «va bene» se è solo per fare una legge elettorale e votare in autunno. «Una legge che dice che chi prende un voto in più governa per 5 anni».

La fedeltà a Berlusconi e Meloni, per il leader del Carroccio, non è in discussione. I rapporti nella coalizione sono «ottimi, io guardo alla sostanza e non alla forma, non mi offendo, non ho voglia di litigare, sono leale, non cambio idea e non cambio squadra». Si è scoperto «molto zen», però avvisa: «Magari qualcuno di Fi ha nostalgie dell'accordo con il Pd, ma la Lega sceglie l'alternativa a Renzi». Ha ricordato il consiglio della mamma, «Matteo, non arrabbiarti: sorridi e tira dritto», davanti allo show di Berlusconi al Quirinale.

«Il ragazzo è esuberante», ride.

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