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Salvini dà la spallata a Bruxelles: "Una nuova Ue e cambiare l'euro"

"Renzi cadrà sotto il peso delle proprie contraddizioni e si andrà a votare nel 2016". E al Sole 24Ore illustra la propria ricetta per cambiare l'Europa e l'Italia

Salvini dà la spallata a Bruxelles: "Una nuova Ue e cambiare l'euro"

C'è soprattutto un piano per l'economia, ma non solo, nel programma di Matteo Salvini illustrato in una lunga intervista al Sole 24Ore. Una ricetta che parte dal superamento di questa Europa e questo euro, ma anche una rivoluzione fiscale che passa anche dalla legalizzazione della prostituzione. Per attuarlo, però, dovrà prima passare dalle forche caudine delle elezioni. "Il governo Renzi cadrà sotto il peso delle proprie contraddizioni e si andrà a votare nel 2016 - spiega il leader della Lega Nord - le scelte sbagliate di Renzi portano a questo".

La rivoluzione di Salvini parte da Bruxelles. "Un’uscita unilaterale dell’Italia dall’euro sarebbe un casino, ma questa Europa e questa moneta devono cambiare - spiega - questa moneta non funziona. È un esperimento fallito. Una moneta comune per 19 paesi diversi, con sistemi fiscali diversi, non può funzionare". Il leader del Carroccio accusa i tecnocrati di Bruxelles di aver costruito la casa dal tetto: "Così non sta in piedi". A dimostrarlo è il caos greco. Nell’immediato Salvini si auguro un accordo, "purché questo si fondi sulla consapevolezza che dal giorno dopo ci si siede tutti a un tavolo e si avvia una profonda rifondazione dell’Europa". E fa notare come tutti i dati economici dimostrino che, così come è stato concepito a Bruxelles, "il sistema esplode". "Anche la Germania sta rallentando insiste - non si può andare avanti così".

Per Salvini la crisi greca può essere l'occasione per riformare l'Unione europea. Per questo non vuole pastrocchi dell'ultima ora: "Se fossi greco, voterei no al referendum perché i popoli non si possono umiliare". E spiega: "Ci sono due torti che si confrontano. Un torto europeo, perché non si può portare mezzo continente alla fame. E un torto della Grecia, perché ha speso quello che non aveva, ha truccato i conti, ha promesso con Tsipras l’impromettibile. Ora serve buon senso da parte di tutti". Da cittadino italiano spera che si arrivi a un’intesa e che la Grecia non salti.

"Lo spero anche perché senza chiederci il permesso il governo italiano gli ha prestato 50 miliardi, tra fondi diretti e indiretti - conclude - per noi quindi sarebbe un grave danno".

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