Politica

Salvini e Meloni chiedono il voto «Siamo l'alternativa di governo»

Il leghista: «Pronti a gestire l'emergenza, ma no agli inciuci»

Roma Sono le 23.09 quando Matteo Salvini scende in sala stampa e taglia per primo il traguardo delle dichiarazioni. Gli exit poll scorrono sugli schermi e ingolosiscono uno dei principali protagonisti del Fronte del No. E il leader del Carroccio non resiste: «Gli italiani hanno rottamato Renzi, ora subito al voto».

Da lì a un'ora e mezza arriva la notizia tanto attesa: il premier di fronte allo schiaffo elettorale annuncia le dimissioni, mettendo la parola fine alla sua stagione di governo. Salvini, allora, torna in sala stampa per salutare «una giornata di liberazione nazionale». «Renzi lascia un Paese diviso. Attendiamo rispettosamente la sentenza della Consulta che speriamo arrivi presto. Ma la di là di qualunque scelta della Consulta, noi siamo pronti a votare il prima possibile con qualsiasi legge possibile. Il dopo Renzi è un'emergenza nazionale che siamo pronti a gestire. Chi vuole allearsi con la Lega non deve fare inciuci e governicchi. Per il centrodestra si apre una stagione di responsabilità per una possibile vittoria».

C'è spazio anche per una stoccata a Umberto Bossi che una settimana prima lo aveva attaccato sostenendo che la base non era con lui. «Ringrazio tutti i militanti della Lega che hanno fatto campagna per il No. Quella è la vera base della Lega, non ne conosco altre». Per Salvini questa «non è solo una sconfitta di Renzi, ma di tutti i suoi lacchè e tirapiedi, dai banchieri ai finanzieri, dal presidente di Confindustria a quello della Coldiretti. Un segnale inequivocabile contro tutto e contro tutti. Sono stati sconfitti i gufi, quelli che dicevano stiamo a casa tanto non cambia niente. Da domani ricomincia una nuova era spero, la politica torna normale, con i piedi per terra, torna a dialogare, torna a discutere, ad occuparsi dei problemi dei cittadini e non c'è più il Re del mondo che si ritiene tale».

Sulla stessa frequenza si attesta Giorgia Meloni, decisa nell'attestarsi sulla linea del «voto subito». «Questo risultato è un messaggio non solo per Renzi ma è un messaggio anche per Mattarella, perché gli italiani vogliono potersi scegliere un governo che faccia gli interessi di tutti. Credo sia un buon giorno per l'Italia che a testa alta vince e non si fa comprare per un piatto di pesce. Noi siamo già disponibili a offrire una alternativa di governo. Non serve un governo per fare la legge elettorale, pretendiamo elezioni subito». Dopo il passo d'addio di Renzi la leader di Fratelli d'Italia concede «l'onore delle armi al combattente Renzi, anche se obiettivamente non penso potesse fare nessuna altra scelta perché il dato politico è schiacciante». Per Giorgia Meloni, però, al discorso di Renzi «manca un pezzo». «Sarebbe stato bello chiarire che quando andrà dal Capo dello Stato a rassegnare le dimissioni chiederà anche che gli italiani possano tornare a votare. Perché se manca questo c'è il rischio che il Pd voglia prestare i suoi voti al quarto governo di fila non scelto dagli italiani. Quindi quella di Renzi non mi sembra una bella uscita di scena».

FdF

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