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Salvini: «E ora mandiamo le ruspe sui campi»

RomaLa Lega, compatta, invoca le ruspe contro i campi rom. «Radiamoli al suolo», attacca Matteo Salvini. È una vera e propria campagna anti-nomadi quella scatenata dal segretario del Carroccio: «I campi rom non devono esistere e non sono io che devo dare un'alternativa. Non sono poveretti, ma furbi che campano sulle spalle del prossimo. Il responsabile di quello che è accaduto a Roma poteva essere di Bolzano o del Canada: va messo il galera e si deve buttare la chiave».

Per il leader della Lega Nord «è colpa dello Stato se alcune decine di migliaia di persone fanno i loro porci comodi». «Non gli si pagano le bollette - insiste Salvini - gli si fanno pagare le tasse e se gli va bene così, bene, altrimenti vadano altrove». Pugno di ferro anche per il leghista Paolo Grimoldi («I campi rom sono un cancro che va estirpato») e per la collega Barbara Saltamartini: «Cos'altro ci vuole per dire basta. Basta con il buonismo, basta con le politiche di accoglienza a tutti i costi magari per fare felice qualche realtà cooperativa, basta con l'impunità». Il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli auspica una «pena esemplare» per i responsabili. «Le colpe - dice - ricadono pesantemente su tutti coloro che continuano a chiudere gli occhi davanti alle situazioni intollerabili di degrado e totale mancanza di rispetto delle leggi da parte di chi occupa i campi nomadi». Reazioni durissime, quelle dei leghisti, che Famiglia Cristiana liquida come «propaganda politica». «Non è con la politica di pancia che faremo giustizia», sottolinea il settimanale cattolico. Per Renato Brunetta «il buonismo non produce integrazione ma razzismo». «Non è ghettizzando i nomadi nei loro campi che li si aiuta - sostiene il capogruppo di Forza Italia - serve un'integrazione seria, ragionata e sostenibile».

Anche per Fratelli d'Italia è arrivata l'ora di dire basta con tolleranza e buonismo. Ieri sera un'ampia delegazione di Fdi ha preso parte alla fiaccolata organizzata da alcuni comitati cittadini per dimostrare solidarietà alle vittime del folle inseguimento. «I campi nomadi devono essere chiusi subito», dice il loro capogruppo, Fabio Rampelli. Sulla stessa linea Fabrizio Ghera, capogruppo Fdi in assemblea capitolina, per il quale «il vero sciacallaggio arriva da sinistra, la cui politica non fa che alimentare una guerra tra poveri». Una politica - ricorda Ghera - di accoglienza illimitata e indiscriminata, di scarsi controlli nei campi. «Per non parlare poi - continua l'esponente di Fdi - del mondo delle cooperative e delle associazioni bianche e rosse vicine al sindaco Marino che hanno lucrato su queste situazioni». Chi invece sembra aver dimenticato di che colore fosse chi lucrava sull'assistenza, così come emerso da Mafia Capitale, è Matteo Orfini, presidente dell'assemblea del Pd, che attribuisce alla destra la responsabilità del degrado dei campi nomadi. Ricordando che «bisogna essere inflessibili con i criminali e fare di tutto per assicurarli alla giustizia», Orfini parla dello sforzo della sinistra per riportare la legalità a Roma.

«Per questo - dice - nelle scorse settimane si sono sussegguiti interventi in quegli stessi campi che la destra che ha governato Roma e l'Italia non ha gestito, ma anzi ha finanziato senza criterio e senza controlli».

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