Politica

Salvini guarda a Israele: "L'antisemitismo è colpa degli immigrati islamici"

«Proporrò Gerusalemme capitale». L'ira dei musulmani: «Così alimenta un clima d'odio»

Salvini guarda a Israele: "L'antisemitismo è colpa degli immigrati islamici"

La svolta trumpiana di Matteo Salvini arriva in un'intervista all'edizione online di Israel Hayom: «Quando sarò premier, l'Italia riconoscerà Gerusalemme come capitale».

Il leader del Carroccio rompe gli indugi. Annuncio che ricalca le scelte in politica estera del presidente Usa Donald Trump. Il leader della Lega si schiera a favore di Israele, della politica di Benjamin Netanyahu e della lotta all'antisemitismo. Già in passato l'ex ministro dell'Interno si era espresso cautamente a favore dello spostamento dell'ambasciata italiana da Tel Aviv a Gerusalemme. Ma ora, senza la prigione dell'alleato grillino, la posizione è più chiara. Senza esitazioni.

Nell'intervista, Salvini rassicura il governo d'Israele che la Lega non ha legami con organizzazioni politiche come Casapound, Forza Nuova e Fiamma definite dal giornale antisemite: «Alle elezioni questi partiti si presentano contro di noi e questo dimostra che noi non abbiamo legami con loro».

Una presa di posizione netta, che libera il campo da equivoci e sospetti. Ma l'attacco più duro, il leader del Carroccio lo riserva alle istituzioni europee: «Ho trascorso nove anni nel Parlamento europeo e vi posso dire che le istituzioni europee, per non parlare di quelle Onu, non sono amiche di Israele». Il leader della Lega chiede all'Unione Europea di vietare le attività del movimento Bds, che propugna il boicottaggio di Israele. E poi un appello alla mobilitazione: «Dobbiamo iniziare a lavorare nelle scuole, tra i giovani. Non ci dobbiamo concentrare sulle istituzioni europee ma sulle nuove generazioni. Quelli che vogliono cancellare lo Stato di Israele devono sapere che noi siamo loro nemici. Israele è un alleato, questo deve essere insegnato in scuole ed università».

Un'intervista che indica una rotta chiara in politica estera del leader del Carroccio. Anche in prospettiva di un impegno al governo. Salvini affonda il colpo rispondendo a una domanda sul risorgere dell'antisemitismo in Europa - di cui si discuterà a Gerusalemme il 22 e 23 gennaio prossimi in occasione del 75/0 anniversario della liberazione di Auschwitz: «A mio avviso questo ha a che vedere con il rafforzamento negli ultimi anni dell'estremismo e del fanatismo islamico. La presenza massiccia in Europa di migranti provenienti da paesi musulmani, compresi molti fanatici che ottengono totale sostegno da alcuni intellettuali, porta alla diffusione dell'antisemitismo, anche in Italia. È molto importante sottolineare che certi elementi nel mondo accademico e nei media sono mobilitati contro Israele ed alimentano odio verso Israele per giustificare l'antisemitismo».

L'ex ministro dell'Interno non si limita all'attacco. Ma cita casi specifici: «C'è un antisemitismo dell'estrema destra e dell'estrema sinistra. Pensiamo a Jeremy Corbyn o ad attivisti della sinistra in Germania che non vogliono essere come i nazisti eppure si trovano a boicottare prodotti israeliani».

Parole che scatenano la dura reazione della Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai), della Confederazione internazionale laica interreligiosa (Cili-Italia): «I musulmani e arabi italiani hanno messo la faccia sempre contro l'antisemitismo», e poi dell'Ucoi: «Queste dichiarazioni gettano le basi per il crescente clima di odio e islamofobia». E contro Salvini si schiera anche il deputato di Leu Stefano Fassina: «Ancora una volta, come per l'assassino di Soleimani in Iraq, Salvini sacrifica l'interesse nazionale dell'Italia per ri-accreditarsi con Trump. E questi sarebbero i sovranisti...

».

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