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Salvini: "L'asse Lega-M5S è già nei fatti"

Salvini: "Più che alleanza è una possibilità di cambiare". E in vista dei ballottaggi: "Penso sia logico che noi votiamo i loro candidati e viceversa"

Salvini: "L'asse Lega-M5S è già nei fatti"

"Una convergenza che sta in un obiettivo comune, ma nulla di concordato". In una intervista a Repubblica Matteo Salvini teorizza la strana alleanza tra la Lega Nord e il Movimento 5 Stelle. Un'alleanza atipica che, pur di dare la spallata ai candidati dem in corsa ai ballottaggi, potrebbe anche diventare realtà. "Più che alleanza è una possibilità di cambiare - mette in chiaro il leader del Carroccio - se l'obiettivo è avere amministrazioni diverse rispetto a quelle del Pd che hanno governato male, penso sia logico che noi votiamo i loro candidati e viceversa".

La trattativa è sottorranea. Alla luce del sole non c'è nulla. Anzi. Le bocche sono cucite e arrivano più smentite che conferme. Ma dai quartieri generali trapelano gli esiti dei primi contatti. Salvini non ne ha mai parlato con Luigi Di Maio. "Non lo conosco", si affretta a spiegare Salvini. Che nelle ultime ore non ha avuto contatti nemmeno con Beppe Grillo. "Due o tre volte - ammette - gli ho chiesto un incontro, anche in streaming, zero risposte. Mi sono scambiato qualche sms con Alessandro Di Battista, il primo a farmi le condoglianze per la morte di Gianluca Buonanno". Eppure il leader leghista ci tiene a sottolineare che con loro "ci sono delle affinità". "Ci uniscono pulizia, trasparenza, onestà e il no all'euro - continua Salvini nell'intervista a Repubblica - ma sull'immigrazione la loro posizione è a dir poco confusa".

Il fantomatico asse non sarebbe limitato ai ballottaggi delle elezioni comunali. In caso di sconfitta, infatti, Matteo Renzi ha già fatto sapere che non lascerà Palazzo Chigi. La partita vera si goca a ottobre, quando gli italiani dovranno votare il referendum sulle riforme costituzionali. Anche allora ci potrebbero essere iniziative comuni tra la Lega Nord e il Movimento 5 Stelle. Iniziarive che potrebbero allargarsi persino alla sinistra radicale. "Le faremo con tutti quelli che vorranno condividere questa battaglia - spiega Salvini - utilizzeremo tutta l'estate per spiegare il nostro no, che non è quello dei 'professoronì.

La Costituzione si può cambiare, ma non così".

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