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Salvini: "Ora basta governissimi, piuttosto chiamerei Grillo"

Salvini torna all'attacco: "I governissimi hanno prodotto solo disastri". E apre ai Cinque Stelle: "Io piuttosto alzerei il telefono e chiamerei Grillo"

Salvini: "Ora basta governissimi, piuttosto chiamerei Grillo"

"Dei governissimi gli italiani sono stanchi, hanno prodotti disastri". Matteo Salvini oggi è in Sicilia per sostenere la candidatura di Nello Musumeci. Ma guarda già alla primavera prossima quando gli italiani torneranno (finalmente) a votare. "Se all'indomani del voto non dovessimo avere la maggioranza io non chiamerei mai Gentiloni, Renzi e Alfano - mette in chiaro in una intervista a Repubblica - piuttosto alzerei il telefono e chiamerei Beppe Grillo".

La campagna elettorale è già iniziata. Fra meno di una settimana si voterà in Sicilia. Il risultato sarà un buon termometro di quello che verrà alle politiche. I sondaggisti sono concordi nel ritenere il cetrodestra unito ampiamente in testa sul Pd di Matteo Renzi e sul Movimento 5 Stelle. Salvini non nasconde il timore di un nuovo governissimo. E, in una intervista a Repubblica, torna a ipotizzare un asse con Beppe Grillo. "Lui mi dà del poveraccio mentre io gli tendo la mano. Mi accusa di essere venuto qui a prendere i voti, sai che scoperta, è proprio quello che sono venuto a fare. Come lui del resto".

Salvini non è interessato a stringere un'alleanza con i Cinque Stelle. "Sia chiaro - spiega - io lavoro per costruire una maggioranza di centrodestra. Ma - avverte - se all'indomani del voto non ci fossero i numeri non mi rivolgerei a Gentiloni, Renzi e Alfano".

Al momento quello che più preoccupa Salvini è lo ius soli. La sinistra è tornata alla carica e il governo è disposto a tentare il blitz di fine legislatura. Ma il leader della Lega Nord è disposto a mettersi di traverso pur di non far passare la legge che di fatto regala la cittadinanza italiani ai figli degli immigrati nati nel nostro Paese. "Vogliono coprirsi a sinistra ma è pura follia - spiega a Repubblica attaccando il Pd - una roba che non interessa nemmeno gli stranieri". "Quella roba - conclude - non deve uscire dal Parlamento. Se vanno avanti piantiamo tende e sacchi a pelo dentro e fuori il Senato.

Li avverto: passeremo il Capodanno in aula".

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