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Salvini risponde alla Merkel: "Chiudiamo gli aeroporti"

Il ministro replica alla proposta tedesca di rimpatrio La precisazione da Berlino: "Nessun volo imminente"

Salvini risponde alla Merkel: "Chiudiamo gli aeroporti"

Per Matteo Salvini l'Unione Europea è già un lontano ricordo. Minacce di «chiudere gli aeroporti» a voli provenienti dalla Germania come quella lanciata ieri dal ministro dell'Interno non hanno alcun fondamento allo stato attuale ma evidentemente è questa la prospettiva alla quale guarda i il governo giallo- verde: un'Italia fuori dall'Europa con le porte sbarrate. Lo scontro con la Ue ed in particolare con la Germania sui migranti secondari (ovvero chi sbarca e fa domanda d'asilo in Italia ma che poi riesce a spostarsi in altri paesi e che dunque in base agli accordi di Dublino dovremmo riammettere sul nostro territorio) si tinge pure di giallo. Salvini ha o no accettato un accordo con la Germania per i movimenti secondari? A metà settembre il ministro degli esteri tedesco, Horst Seehofer, aveva annunciato, sicuramente a sorpresa, di aver raggiunto un accordo con l'Italia in merito al rimpatrio dei migranti secondari, detti pure «dublinanti». Accordo però che Salvini avrebbe accettato soltanto con l'aggiunta di una clausola precisa, ovvero il «saldo zero». Nessun migrante di ritorno sarebbe stato accettato se gli altri paesi non avessero a loro volta dato il via libera alla redistribuzione dei profughi sbarcati in Italia. Insomma Salvini puntava non ad una vittoria ma almeno al pareggio.

Ma l'accordo evidentemente non è in funzione perché alla notizia (smentita da Berlino) che in questa settimana sarebbero arrivati un paio di voli charter con migranti secondari Salvini ha subito alzato la voce su Facebook: «Se qualcuno, a Berlino o a Bruxelles, pensa di scaricare in Italia decine di immigrati con dei voli charter non autorizzati, sappia che non c'è e non ci sarà nessun aeroporto disponibile. Chiudiamo gli aeroporti come abbiamo chiuso i porti». Al di là dell'evidente complicazione di «chiudere gli aeroporti» oltretutto tramite annuncio sui social sembra che si sia fatto «molto rumore per nulla». All'alzata di scudi di Salvini un portavoce dell'ufficio del Land bavarese per immigrazione e rifugiati ha smentito la notizia diffusa dall'agenzia di stampa tedesca dpa, ovvero l'annuncio dell'arrivo di voli charter organizzati dalle autorità bavaresi verso l'Italia, uno previsto per oggi e un altro il 17 ottobre. «Non c'è nessun charter questa settimana per i migranti da respingere in Italia» hanno assicurato, specificando che se è vero che la Baviera può finanziare dei voli propri di espulsione questi voli vanno coordinati con la polizia federale tedesca. Attenzione però insieme alla smentita dell'arrivo di prossimi voli i media tedeschi che hanno riportato la notizia hanno precisato che qualche volo charter per Milano con migranti secondari c'è stato e anche di recente: nel luglio scorso, ovvero con Salvini al governo. Durante il 2018 sarebbero stati oltre 1.500 i «dublinanti» riaccompagnati in Italia dalla Germania. Pochissimi rispetto agli oltre 10mila che i tedeschi vorrebbero rimandare qui.

Oggi Salvini sarà a Lione per una riunione con gli altri ministri dell'Interno Ue: non è un incontro dal quale potranno scaturire accordi ma sicuramente ci sarà richiesta di chiarimenti.

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