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Salvini si chiama fuori: "Non correrò a Milano, ​serve qualcuno più bravo"

Alle politiche non ci sarà un listone unico di centrodestra: "La Lega è la Lega e Forza Italia vuol rimanere Forza Italia"

Salvini si chiama fuori: "Non correrò a Milano, ​serve qualcuno più bravo"

La "piena sintonia" con Silvio Berlusconi significa "accordo sul programma per il dopo-Renzi". A partire da una serratissima battaglia contro le tasse. "Siamo assolutamente d’accordo sull’introduzione di un’aliquota fiscale unica, la flat tax - spiega Matteo Salvini - io dico al 15%, Berlusconi pensa al 20%, ma certamente sul punto abbiamo concordato". L'altro punto che lega i due leader è l'Europa. O meglio: il proposito di cambiare l'Unione europea.

Intervistato da Corriere della Sera, Messaggero e Libero, Salvini svela i contenuti dell'incontro avuto la scorsa domenica con il leader di Forza Italia. Sul tavolo anche il tema amministrative, ma è presto per i nomi. "Tutta quest’urgenza non la vedo", mette in chiaro il leader lumbard. Ma non sarà lui a candidarsi: "Ci vuole qualcuno migliore di me". "Per Torino - prosegue - sarebbe utile avere qualcuno fuori dai partiti, non c’è bisogno di tessere in tasca. Per Bologna, la nostra candidata mi pare vada molto bene. Poi, valuteremo dopo la manifestazione".

Una cosa è certa. Non ci sarà alcuna coalizione con il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano né con l'Ala di Denis Verdini. "La cosa è irrilevante - spiega - stiamo parlando di zero virgola qualcosa. Lascio i Verdini e gli Alfano a chi piacciono". E sul piano nazionale, dice al Messaggero, "siamo convinti entrambi che non si può costruire l’alternativa a Renzi con chi oggi sta con lui e fa il collaborazionista". Secondo Salvini anche Berlusconi sarebbe d’accordo a tagliare i ponti col passato. Poi, ai microfoni di Libero, spiega che alle politiche non ci sarà un listone unico di centrodestra: "La Lega è la Lega e Forza Italia vuol rimanere Forza Italia, ma se si votasse domani mattina abbiamo la necessità di presentare un programma omogeneo ma che parta da due punti. Primo: il no ad Alfano.

Secondo: idee forti su economia, giustizia, lavoro, Europa".

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