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Salvini spara sui vaccini Lo stop di Forza Italia

Il leghista vuole abolire la legge Lorenzin ma gli azzurri frenano: «Tutela i bambini»

Salvini spara sui vaccini Lo stop di Forza Italia

Francesca Angeli

Roma I vaccini e la loro obbligatorietà non devono diventare un tema di questa campagna elettorale. La promessa di Matteo Salvini di abolire le norme sulla profilassi obbligatoria per la frequenza scolastica è una cantonata immediatamente rintuzzata da Forza Italia, che ha ampiamente contribuito al miglioramento del decreto sull'obbligo voluto dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, rendendolo meno severo sul fronte delle sanzioni durante la discussione in Senato e favorendone così l'approvazione e l'accoglienza da parte delle famiglie.

La polemica è scattata subito dopo il tweet nel quale il leader leghista annunciava: «Cancelleremo norme Lorenzin. Vaccini sí, obbligo no». Argomentazione pretestuosa già usata dai grillini per difendersi dall'accusa di essere no-vax e di non preoccuparsi della salute pubblica: non siamo contrari ai vaccini ma all'obbligo. Argomentazione che ora gli stessi grillini usano con cautela tanto che ieri Luigi Di Maio, candidato premier di M5S, di fronte alla sparata di Salvini si è affrettato a chiarire: «La mia famiglia è vaccinata, noi crediamo nei vaccini».

E subito è arrivato lo stop degli azzurri. «Sono favorevole alla obbligatorietà dei vaccini non è possibile che l'abolizione entri nel programma del centrodestra. Abbiamo votato convintamente», taglia corto il capogruppo azzurro in Senato, Paolo Romani, che ricorda come Fi abbia lavorato in Parlamento per migliorare il testo, riducendo le obbligatorie da 12 a 10. L'obbligo verrà mantenuto, assicura Romani «almeno fino a quando non sarà raggiunta l'immunità di gregge capace di tutelare la salute di tutti i cittadini ed in particolare dei bambini». Il senatore azzurro ricorda come sia stato introdotto il principio di consultazione con le famiglie «per informare i genitori dissenzienti».

Quello dell'obbligo oltretutto è un principio temporaneo. Il decreto stesso prevede che si possa «disporre la cessazione dell'obbligatorietà», una volta superata l'emergenza.

Critica ovviamente anche la Lorenzin che accusa di populismo la Lega e di perseverare nell'estremismo dell'incompetenza. «La Lega gioca, per qualche voto in più, sulla salute dei nostri figli - attacca il ministro - L'Italia va vaccinata dagli incompetenti». Da sinistra attacca Matteo Renzi. «L'alleanza Lega-Cinque Stelle passa anche dalla lotta ai vaccini - scrive Renzi - Mettere in discussione i vaccini obbligatori significa scherzare col fuoco sul futuro dei bambini: è un errore drammatico».

Oltretutto Salvini ha scelto decisamente il giorno sbagliato per un simile annuncio. Proprio ieri purtroppo in Sardegna è deceduto un ragazzo di 19 anni a seguito di una meningite fulminante di tipo B. E in serata è arrivata una seconda dichiarazione del leader leghista che è suonata quasi come una marcia indietro con il consiglio di leggere un testo in materia contrario all'obbligo: «da papà che, per scelta e non per obbligo, ha vaccinato i suoi figli e che ben conosce le utilità, ma anche i rischi, legati a questa scelta». Salvini assicura di non essere «contro» i vaccini ma «per la libertà di scelta» ricordando che «bisogna educare e accompagnare i genitori e non costringerli: in 15 paesi dell'Unione non c'è obbligo sulle vaccinazioni». Ma Salvini non specifica che in molti di questi paesi la copertura vaccinale supera il 95 per cento e dunque non vi è necessità dell'obbligo.

La Commissione europea anche ieri ha ribadito di essere «preoccupata dall'aumento dello scetticismo verso i vaccini».

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