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Salvini, stoccata al M5s: "Noi non cambiamo i programmi in corsa"

Il leader contro l'asse Pd-grillini: "Gli italiani meritano rispetto, via l'infame legge Fornero"

Salvini, stoccata al M5s: "Noi non cambiamo i programmi in corsa"

Roma - «Noi i programmi non li cambiamo in corsa: abolire l'infame legge Fornero sarà la nostra priorità». Il primo tweet domenicale del segretario della Lega, Matteo Salvini, è l'ennesimo messaggio ai Cinque stelle, rei di aver modificato le loro promesse elettorali in corsa pur di allearsi con il dem. Il leader del Carroccio, tuttavia, non ha sbarrato la strada a future alleanze. «Voglio andare al governo con chi ci darà una mano per fare, per realizzare il programma premiato dagli elettori. Gli italiani meritano rispetto, altro che governi col Pd!», ha aggiunto.

Anche qui non sembrano esserci particolari novità: Salvini, infatti, è fermamente contrario a qualsiasi ipotesi di esecutivo che preveda una partecipazione del partito sonoramente bocciato dagli elettori. Il problema, tuttavia, resta sempre quello dei numeri e per rendere i rapporti di forza sempre più chiari (anche all'interno del centrodestra) nel tweet dedicato alle elezioni friulane spiega che «ogni singolo voto dato alla Lega in Friuli Venezia Giulia vale per il cambiamento di tutta l'Italia». Maggiore sarà la percentuale di consensi raccolta dal partito di Via Bellerio maggiori le probabilità di un esecutivo a trazione leghista che escluda i democratici.

Di qui anche la scelta di non commentare l'intervista al Corriere di Silvio Berlusconi. Continuare a presentare l'immagine di un centrodestra compatto, almeno fino alla chiusura delle urne, per la Lega rappresenta una priorità. Per comprendere meglio la posizione del Carroccio sono utili anche le dichiarazioni rilasciate ieri alla Stampa dal candidato governatore friulano Massimiliano Fedriga, salviniano di ferro. «Ci dovrà essere l'incarico al centrodestra, per vedere se in Parlamento si riescono a trovare i voti. In caso contrario, ci sono solo le elezioni», ha affermato precisando che si andrebbe al voto «con la legge elettorale attuale, ma ciò non vuol dire che stavolta non possa emergere una maggioranza: gli italiani sono stanchi e ci darebbero mandato per governarli». Anche perché la Lega «avrebbe un considerevole numero di collegi in più rispetto a quelli dell'ultima volta: non credo che con gli alleati su questo si debba nemmeno aprire una discussione». In caso di ritorno al voto il Carroccio sarebbe dominus assoluto delle liste e rimostranze da parte di Fi e Fdi non sarebbero tollerate. Sebbene le parole di Fedriga lascino trasparire la possibilità di un governo di centrodestra che cerchi i voti in Parlamento (come vorrebbe il Cav), in realtà sarebbero i Cinque stelle a dover «convergere sui nostri punti programmatici». L'impasse, insomma, è tutt'altro che sbloccata.

Intanto la Lega ha avviato il tesseramento: leitmotiv del 2018 sarà il doppio binario Nord-Sud. Chi risiede nel Nord e nelle regioni centrali, fino all'Umbria, potrà iscriversi alla «Lega Nord - Salvini Premier», mentre chi risiede al Sud sarà arruolato dalla «Lega per Salvini Premier», senza il «Nord» nel nome.

«Sono, in ogni caso, entrambe tessere della Lega perché siamo in attesa che venga risolta una questione giuridica che riguarda il partito, siamo in una fase transitoria», spiega Luigi Augussori, responsabile del tesseramento di Via Bellerio riferendosi alle decisioni della segreteria e al prossimo congresso, previsto entro l'anno.

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