Cronache

Saracinesche giù. I negozi in centro parlano straniero

Saracinesche giù. I negozi in centro parlano straniero

Roma - Meno italiani, più stranieri. Saracinesche chiuse e boom degli ambulanti. Da uno studio di Confcommercio intitolato sulla evoluzione delle strutture commerciali nelle città italiane emerge un paese che sta cambiando. E non in meglio.

Dal 2012 al 2017 sono cresciute le imprese commerciali straniere: più 26,2%. Quelle italiane sono invece calate del 3,6%. Lo studio spiega come le attività commerciali, turistiche e i servizi hanno cambiato il volto delle città, negli ultimi 10 anni, prendendo in esame 110 comuni di medie dimensioni capoluoghi di provincia e 10 comuni non capoluogo più popoloso. Il boom di commercianti non italiani è confermato dal complesso degli occupati nel settore: gli stranieri sono cresciuti del 15,2%, mentre quelli italiani si sono fermati a un modesto più 0,6%.

Segno, spiega la confederazione dei commercianti, che il turn over tra le imprese straniere è più veloce. Possibile l'incidenza di alcune pratiche scorrette, in particolare legate all'ottenimento dei permessi di soggiorno. Ma è anche vero che agli italiani il commercio interessa sempre meno.

In generale è confermata la moria di negozi, soprattutto nei centri storici. Tra il 2008 e il 2017 si sono ridotti del 10,9%, quasi 63 mila in meno. Nei centri storici, la contrazione è stata dell'11,9%. Si salvano solo i negozi dell'alimentare, le farmacie e la tecnologia.

Di fronte a questo scenario il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha proposto un taglio alle tasse e più incentivi per gli imprenditori che cerchino di aprire una attività nelle città. Due le leve suggerite: cedolare secca sulle locazioni commerciali e una local tax che comprenda Imu, Tasi e Tari che sia totalmente deducibile.

A riprova di come la crisi del commercio sia anche un problema di tasse sul mattone, il boom degli ambulanti. Nei centri storici delle città meridionali l'aumento è del 25,9%.

C'è un effetto sostituzione tra i negozi fissi e gli ambulanti, osserva Cofcommercio.

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