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La Sardegna unita si prepara all'insularità

Se le Regioni del Nord portano avanti il braccio di ferro sull’autonomia, parlamentari e consiglieri regionali dell’Isola alzano il tiro e chiedono la modifica dell’art.119 della Costituzione

La Sardegna unita si prepara all'insularità

È tutta incentrata sul riconoscimento del principio di insularità la battaglia che vede una Regione, la Sardegna, unita in quella che viene avvertita come “la nostra comune rivendicazione”. Si tratta di una battaglia trasversale che fin dal principio ha avuto il merito di unire tutti gli schieramenti politici sardi, il mondo delle imprese, le Associazioni di categoria, la Cultura, lo Sport e le Università e che oggi, alla vigilia della ricorrenza della prima firma apposta sulla proposta di legge (7 settembre) depositata a Palazzo Madama diventa ancora più significativa.

Con una novità degli ultimi giorni: i senatori sardi fanno fronte comune per ottenere che la proposta di legge per il riconoscimento del principio di insularità venga discussa a livello nazionale.

L’inserimento del principio di insularità in Costituzione è ritenuto la condizione necessaria affinché venga riconosciuto il grave e permanente svantaggio naturale derivante proprio dall’essere un’Isola. Svantaggio che secondo promotori e sostenitori si traduce in gap infrastrutturale, inefficienze sui trasporti, ritardi nelle reti energetiche e di comunicazione, freno allo sviluppo socio-economico. La condizione di insularità non consente insomma al popolo sardo di avere le stesse opportunità dei cittadini delle altre regioni d’Italia. Promossa dai Riformatori Sardi attraverso una raccolta di firme in tutta la Sardegna e in oltre 40 città italiane grazie ai circoli degli emigrati sardi (oltre 100 mila le firme totali raccolte), l’iniziativa ha avuto di sicuro un grande merito: quello di aver riunito la politica. Appoggiata e riconosciuta da tutti i partiti oggi è infatti la battaglia dei sardi.

Mentre però resta aperto il dibattito sulla Riforma delle Autonomie, la proposta di legge sull’insularità è ferma nella Commissione Affari Costituzionali del Senato. Una situazione che ha spinto i senatori sardi a fare fronte comune perché venga discussa al più presto la modifica dell’articolo 119 della Costituzione relativa al riconoscimento del grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità. Un gruppo trasversale del quale fanno parte Forza Italia, Lega, Movimento Cinque Stelle, Pd, e che quindi riunisce attorno allo stesso tavolo tutti i senatori sardi.

“Chiediamo che il principio di insularità diventi un principio costituzionale in grado di certificare la volontà dello Stato di riconoscere le peculiarità della situazione della Sardegna – spiega il Presidente del Comitato per l’inserimento dell’Insularità in Costituzione, Roberto Frongia, - La Sardegna non chiede sconti, né interventi assistenziali. Chiediamo un tavolo speciale in cui i nostri problemi e la loro soluzione vengano affrontati e risolti in quanto problemi speciali dell’intera comunità nazionale”.

Posizione condivisa dal Presidente del Comitato Scientifico per l’Insularità Maria Antonietta Mongiu: “L’insularità è una condizione che produce ritardi di sviluppo sociale ed economico e fa dei sardi cittadini con diritti ridotti e affievoliti rispetto ai cittadini della terraferma. Si pensi solo all’annoso problema dei trasporti, che fa lievitare i prezzi dei servizi. Per il solo fatto di essere un’isola la Sardegna sconta uno svantaggio naturale che non ci mette in condizioni di pari opportunità con gli altri italiani. Nessuna altra regione italiana sconta lo stesso svantaggio strutturale della insularità e della perifericità che incide in modo così significativo sulle opportunità dei sardi”.

Parallelamente, il Comitato per l’insularità sta portando avanti la stessa battaglia a livello europeo. Frongia e Mongiu hanno di recente invitato in Sardegnail presidente del Parlamento David Sassoli. “Le criticità dell'isola derivano dalla discontinuità territoriale rispetto alla Europa – spiegano - Le isole non comprese tra le ultraperiferiche, come la Sardegna, hanno diritto a veder riconosciuto il loro svantaggio. L'ultraperifericità non riguarda solo le distanze ma qualcosa di più profondo legato a differenti condizioni storiche di partenza”.

Aprire un tavolo con l’Europa, dopo le interlocuzioni con il Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato Stefano Borghesi, è l’ulteriore passo che si sta compiendo a nome della comunità regionale “affinché il tema dell’insularità sia il focus che riassuma le tante problematiche e i diversi dossier sulla nostra Isola, aperti e mai arrivati al traguardo perché le criticità dell’isola derivano soprattutto dalla discontinuità territoriale rispetto al continente europeo”.

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