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Saviano attacca Salvini: "Citofonare è stata una sceneggiata violenta"

Lo scrittore all'assalto del leader della Lega: "Dice idiozie ed è un manipolatore, non è un vero nemico della mafia, conta solamente sulla paura"

Saviano attacca Salvini: "Citofonare è stata una sceneggiata violenta"

Ci risiamo: Roberto Saviano torna nuovamente all'assalto contro Matteo Salvini. Questa volta il giornalista ha attaccato l'ex ministro dell'Interno dopo la citofonata al presunto pusher in via Deledda, nel cuore del quartiere popolare del Pilastro a Bologna: "La scenata celebra l'ennesimo atto di propaganda. È una delle sue trovate, come baciare il salame, andare in giro con il cappellino della Ferrari. Salvini è solito avere questa prassi squadrista. Salta tutte le procedure, va da un presunto spacciatore (non c'è nessuna immagine)". Lo scrittore, nel video pubblicato su Fanpage, ha colto l'occasione anche per tirare una frecciatina all'operato svolto dal leader della Lega al Viminale: "Avrebbe potuto sottoporre quel tipo di periferie a maggiori controlli".

Lo sceneggiatore ha tuonato ancora contro il segretario federale del Carroccio: "È un manipolatore di disperazione. Quello è un atto antidemocratico". E ha definito Salvini né di destra né di sinistra: "Vuole imporre se stesso e per farlo ha scelto il sovranismo, ha scelto il cappotto della destra, correndo ad assecondare in quell'istante - senza particolare ragionamento - l'applauso". E lo ha paragonato a un comico che non riesce a fare battute: "Ha solo bisogno di agganciarsi all'umore di quel momento".

"Salvini non è nemico della mafia"

Saviano poi ha lanciato un appello, una proposta: adottare un leghista. "Bisogna metterlo davanti all'infinità di idiozie e di falsità che Salvini quotidianamente fa", ha dichiarato. Successivamente è tornato sulla citofonata per condannarla duramente: "È ridicola e quasi goliardica. In realtà è un atto violento, è un atto violentissimo perché istiga a poterlo fare, è un atto di non ritorno per la nostra democrazia. È come se autorizzasse al rutto libero. Lui è un manipolatore maestro".

Lo scrittore ha analizzato, dal suo punto di vista, la campagna elettorale del leghista in Emilia-Romagna: "Ha capito furbescamente che assecondare il peggio può aiutarlo in questa raccolta di voti sulla rabbia in Emilia-Romagna. Sa che può contare sul suo alleato più fedele: la paura". Infine Saviano ha accusato Salvini di non essere un vero nemico della mafia e della 'ndrangheta: "È una figura ambigua, e agisce facendo questo tipo di sceneggiate.

Fa vedere che si sta agendo laddove niente è stato fatto realmente né dalla Lega né da Salvini contro il capitalismo criminale e contro il potere del narcotraffico".

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