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Saviano, Boldrini & Co. guidano la lobby della sinistra che tifa per l'invasione

Da Saviano a Emma Bonino, da Fico a Martina, da Cacciari alla Boldrini, si moltiplicano appelli, attacchi e critiche alla politica dettata dal titolare del Viminale

Saviano, Boldrini & Co. guidano la lobby della sinistra che tifa per l'invasione

Roma - Torna il partito dell'invasione. Intorno allo stallo della nave Diciotti e del suo carico di migranti, la linea dura imposta dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini, fa riemergere il fronte «pro-immigrazione». Da Saviano a Emma Bonino, da Fico a Martina, da Cacciari alla Boldrini, si moltiplicano appelli, attacchi e critiche alla politica dettata dal titolare del Viminale.

A fare rumore era stato il presidente della Camera, Roberto Fico, che pur condividendo il «braccio di ferro» con la Ue sulla questione migranti, aveva tuonato su Twitter: «Adesso però le 177 persone - tra cui alcuni minori non accompagnati - devono poter sbarcare. Non possono essere più trattenute a bordo». E il cinguettio del grillino controcorrente ha riaperto il fuoco delle polemiche. Si è unita al coro, subito, Laura Boldrini, che occupava la poltrona di Fico nella scorsa legislatura. Prima chiedendo a Salvini di «ascoltare Fico», poi, ieri, andando a Catania e salendo a bordo della «Diciotti». Una scelta «obbligata», ha spiegato il deputato di Leu, perché «in una situazione di evidente violazione dei diritti dei minori e di quanti sono trattenuti da giorni illecitamente a bordo della nave Diciotti, ritengo che sia mio dovere di parlamentare della Repubblica andare a bordo dell'imbarcazione». Così come aveva già fatto il segretario del Pd, Maurizio Martina, secondo il quale quella nave italiana «è il simbolo del fallimento di questo governo». Salvini e i suoi sarebbero, secondo Martina, «incapaci di gestire, rovesciano la loro propaganda su persone tenute ostaggio dall'arroganza del sovranista chiacchierone». Anche più duro Massimo Cacciari. Il filosofo ed ex sindaco di Venezia, due sere fa, ospite a In Onda su La7 ha sparato a zero sul governo e su chi ne condivide la politica: «Vergogna anche di Salvini e di chi governa l'Europa. Vergogna di tutti che non sanno mettersi d'accordo e non sanno rifare il trattato di Dublino», ha ringhiato Cacciari, per poi concludere: «Chi non si vergogna e non si indigna della situazione in cui ci troviamo secondo me è un pezzo di merda». E guai a parlare di «invasione», che è «inesistente», come spiega Emma Bonino di +Europa parlando a Radio Radicale per commentare questa vicenda «non solo dolorosa ma pietosa, rispetto alle istituzioni e alla gestione di questo caso», ormai «in una situazione fuorilegge», conclude l'ex commissaria Ue.

E poi c'è Roberto Saviano. Lo scrittore è da tempo in trincea contro Salvini, «ministro della Mala Vita», e sulla vicenda della Diciotti lo ha accusato senza mezzi termini di «violare la costituzione», definendo «ributtante sudditanza» l'atteggiamento di accondiscendenza sul tema migranti da parte della componente pentastellata del governo.

Un fuoco di fila al quale Salvini ha risposto secco: «Finisce l'estate e tornano le fesserie di Saviano».

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