Politica

Sciopero taxi: altro giorno di blocchi Linea dura del governo

Jacopo Granzotto

«Martedì incontreremo le associazioni di rappresentanza dei taxi. A quelli che ancora protestano rivolgo l'appello ad assicurare il servizio. Il governo sarà al tavolo con la disponibilità a trovare una soluzione». Prova a far ragionare i tassisti anti-Uber, il viceministro dei Trasporti Riccardo Nencini. Compito arduo, soprattutto a Roma, dove il blocco continuerà a oltranza. Risultato? Ieri, sia a Fiumicino sia alla stazione Termini, due taxi su tre sono rimasti fermi. E oggi si replica.

Dunque, si ripetono - a distanza di tre anni - gli scioperi selvaggi che portarono allo stop di Uberpop, servizio di trasporto che grazie a un'app permetteva ai cittadini di trasportare il cliente anche senza licenza. Stavolta la protesta è contro il Milleproroghe che rinvia il termine per fermare l'avanzata di Uber, lo spauracchio. A Fiumicino auto ferme tutto il giorno. Denuncia Unicataxi Cigl: «Tutti i sindacati hanno detto ai tassisti di riprendere il servizio, ma ci sono gruppetti organizzati sulle chat che stanno boicottando. E in questo sento odore di multinazionali, che sono quelle che ci stanno guadagnando. Durante questi scioperi spontanei il costo delle tariffe è quadruplicato».

Ma anche a Milano, ieri, sciopero e assemblee davanti alla Stazione Centrale e agli aeroporti di Linate e Malpensa. Alla stazione, siparietto con Silvio Berlusconi che li ha incoraggiati a proseguire la lotta. Milano, dove ieri per una corsa da Malpensa a piazza Duomo, un'autista di Uber si è fatto pagare 480 euro. E martedì comincia la settimana della moda.

Per il resto, a Napoli i tassisti sono «pronti a scioperare da un momento all'altro». A Torino e Firenze, invece, servizio regolare in attesa degli esiti dell'incontro di martedì pomeriggio. Nel frattempo, il Codacons ha depositato un esposto per «interruzione illeggittima di pubblico servizio a Roma, Milano e Torino».

Mentre l'Unione nazionale Consumatori chiede «la sospensione dell'incontro del 21 febbraio finché non sarà ripreso il servizio dei taxi».

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