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Scissione dell'atomo centrista Oggi il D-day del divorzio in Ap

Attesa per la direzione del partito. Lorenzin: restiamo uniti

Scissione dell'atomo centrista Oggi il D-day del divorzio in Ap

Roma - Il sofferto divorzio condiviso di Alternativa popolare. Scelgono direzioni opposte ma cercano di lasciarsi senza fare troppo rumore. Dopo l'annuncio del ritiro di Angelino Alfano il quadro è diventato chiaro. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, intende restare al fianco di Matteo Renzi e del Pd, hic manebimus optime. Sulla stessa linea Fabrizio Cicchitto, Sergio Pizzolante e Dorina Bianchi. Mentre Maurizio Lupi (e con lui tutti i lombardi) non ha intenzione di arrivare nel vivo della campagna elettorale senza aver chiarito che con la sinistra non ha più nulla da spartire. In Lombardia non soltanto Ap governa con il centrodestra ma è pure scontata l'alleanza con la Lega per le prossime regionali, visto che quel matrimonio sta funzionando al contrario del fallimentare sposalizio con il Pd. Sembra davvero improbabile che ci si possa presentare alle regionali con il centrodestra ed alle politiche con il centrosinistra visto che si voterà nello stesso giorno. Oggi la direzione nazionale di Alternativa Popolare, convocata per le 15, dovrà in qualche modo sancire queste scelte incompatibili. Ma nessuno vuole farsi carico della responsabilità di una rottura plateale. Anche ieri la Lorenzin ha ribadito in un tweet: «Niente spaccature né scissioni, continuo a lavorare per l'unità di Alternativa popolare». Quello che si sta cercando di evitare in tutti i modi è di andare alla conta di mostrare spaccature dolorose ed è su questo che si è lavorato ieri durante l'ennesimo incontro preparatorio alla direzione. I sondaggi in mano alla Lorenzin darebbero Ap al 2,7 al momento e, assicura il ministro, se si lavorasse bene in campagna elettorale si potrebbe arrivare oltre il 3 facendosi trainare dal carro di Renzi. Un carro però al quale non intende attaccarsi Maurizio Lupi che invece intende riprendere la via di «casa», la via del centrodestra. La soluzione più probabile è quella che vede la Lorenzin al fianco del Pd con il simbolo di Ap e Lupi in coalizione con il centrodestra con il simbolo di Ncd, quindi non nelle liste di Forza Italia ma comunque nella galassia di Silvio Berlusconi. L'ex ministro delle Infrastrutture ieri ha replicato polemicamente ad una battuta di Matteo Salvini. Il leader del Carroccio di fronte all'ipotesi di accogliere gli ex alfaniani aveva detto «non siamo l'arca di Noè che raccatta chiunque per dargli un seggio in Parlamento». Immediata la replica di Lupi. «A Salvini ricordo che Noè sull'arca accolse solo animali. Non appartenendo alla categoria, anche se mi chiamo Lupi, sulla sua arca non abbiamo nessuna intenzione di salire. -ha assicurato Lupi- Non c'è nessun diluvio e lui non è certamente Noè».Insomma dalla direzione di oggi potrebbe uscire una soluzione creativa del genere al quale in questi anni le truppe di Alfano hanno abituato gli italiani. Eletti con il centrodestra sono stati capaci di governare cinque anni con il centrosinistra.

Non sarà un problema separarsi consensualmente.

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