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Scuola: sicurezza e precari possono attendere

Slitta il termine delle verifiche sismiche, chiudono le graduatorie. E la Maturità cambia ancora

Scuola: sicurezza e precari possono attendere

Roma - La sicurezza delle scuole può attendere. Con il Milleproroghe si fanno slittare anche una serie di provvedimenti e di adeguamenti normativi cruciali per le istituzioni scolastiche già nel caos a causa della confusione creata dal balletto sull'obbligo dei vaccini.

Slitta di oltre un anno, fino al dicembre 2019, il termine entro il quale il Cipe, l'organismo per la programmazione economica, dovrà individuare il meccanismo con il quale ridistribuire i fondi stanziati per l'edilizia scolastica. Finanziamenti che erano già stati destinati dal precedente governo ma che questo ha deciso di ridistribuire in modo diverso.

Non solo. È stata di nuovo rinviata al 31 dicembre 2018 la data ultima entro il quale gli istituti dovevano chiudere l'adeguamento alla normativa antincendio.

Rimandata pure la verifica di vulnerabilità sismica degli edifici scolastici dal 31 agosto 2018 al 31 dicembre 2018. Anche qui è stato di nuovo spostato il termine entro il quale avrebbero dovuto essere sottoposte a verifica di vulnerabilità sismica tutte le scuole ricadenti nelle zone a maggior rischio di terremoti. Da sottolineare che secondo l'indagine che l'associazione Cittadinanzattiva esegue tutti gli anni soltanto il 5 per cento degli edifici scolastici ha eseguito tale verifica. Sono quasi 3.000 le scuole della Penisola che si trovano in zone ad altissimo rischio sismico.

Salta del tutto la cosiddetta norma «salvaprecari» e si chiudono le porte, almeno per il momento, anche alle migliaia di diplomati magistrali che avevano sperato di trovare una soluzione che superasse la sentenza del Consiglio di Stato che li ha esclusi dalle graduatorie. Con un emendamento si annulla l'effetto delle norma che era stata inserita prima dell'estate e si chiudono le graduatorie che diventano di nuovo ad esaurimento (Gae) senza alcuna possibilità di inserimento.

Poi, in attesa di una legge complessiva già annunciata dal ministro dell'Istruzione Marco Bussetti che riformi l'esame di maturità appena riformato dal precedente governo, l'esecutivo gialloverde ha infilato nel Milleproroghe pure due importanti novità per gli studenti che quest'anno affronteranno l'esame conclusivo del ciclo superiore.

Le prove Invalsi da quest'anno avrebbero dovuto costituire un requisito di accesso per essere ammessi alla Maturità ma con il Milleproroghe è stato stabilito che si dovranno fare ma non conteranno niente.

Viene colpito anche il meccanismo dell'alternanza scuola lavoro che non sarà più un requisito per l'ammissione all'esame di Maturità. Non viene abrogata ma depotenziata.

Le ore di frequenza saranno dimezzate e comunque non più obbligatorie, come annunciato da Bussetti che aveva evidenziato come l'alternanza scuola lavoro non avesse ingranato.

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